A Tor Bella Monaca, in Via Amico Aspertini, un clochard è stato trovato morto in un parcheggio. Torna in auge il fenomeno dei senza tetto, i clochard, poveri invisibili che soprattutto in questa stagione fredda, sono a serio pericolo di incolumità. Non è un caso isolato, questo di Damiano, come si chiamava il clochard che a Roma è stato rinvenuto privo di vita in un parcheggio.
Il quartiere di Tor Bella Monica è pieno di senza tetto e nonostante gli sforzi di associazioni e volontari, la morte di Damiano rappresenta una sconfitta per tutti, come hanno commentato anche dalla Croce Rossa Italiana.
Ma chi era Damiano?
Ecco cosa hanno detto di lui le persone che lo conoscevano e cosa le istituzioni e le associazioni pensano di fare per contrastare questo autentico fenomeno dei senza tetto. Damiano era una brava persona, il clochard morto in un parcheggio a Roma il 30 dicembre scorso, è l’immagine del degrado che molte persone vivono in Italia. Un uomo sulla cinquantina, che nonostante le difficoltà della vita e alcune malattie che si portava dietro, provava a vivere quotidianamente, naturalmente di stenti.
Un uomo molto conosciuto in zona, senza fissa dimora che probabilmente, non ha sopportato il grande freddo che in questi giorni sta attanagliando la penisola da Nord a Sud. Dalle prime ricostruzioni, pare che Damiano era affetto da un cancro che lo ha costretto più volte a farsi curare presso l’ospedale di Tor Vergata. In quelle occasioni, presso il nosocomio romano, era stato accompagnato da volontari in servizio presso la Comunità di Sant’Egidio. Chi era Damiano è stato raccontato proprio da alcuni membri in servizio nella Comunità di volontariato.
Dalle dichiarazioni, è emerso che Damiano era un uomo mite, amico di tutti che partecipava spesso alle iniziative che la Comunità di Sant’Egidio predisponeva. Damiano aveva poco più di cinquanta anni, era un ex manovale in edilizia e di nazionalità rumena. Frequentava spesso il grande centro commerciale “Le Torri” e alcuni negozianti della zona, spesso cercavano di aiutarlo, per quanto possibile, con elemosina, cibo caldo o bevande calde.
Tor Vergata e le zone limitrofe sono aree della capitale, dove il buon cuore degli abitanti, pare non sia mai mancato. Basti pensare che una titolare di una libreria del posto, vicina al parcheggio di Via Aspertini dove è stato rinvenuto il cadavere di Damiano, per la notte di Capodanno, organizza da anni un cenone per i meno abbienti. La titolare della libreria ha detto che come lo scorso anno, anche quest’anno tra gli avventori del cenone benefico, ci sarebbe stato senza dubbio anche Damiano.
La titolare della libreria si chiama Alessandra Laterza e il suo negozio è il “Booklet”. La tragedia ha spinto la donna, nel commentare l’accaduto, a chiedere sostegno, perché secondo lei, c’è bisogno di aumentare le iniziative in aiuto di questi poveri malcapitati, soprattutto perché servono materassini e volontari.