Anche Roma si appresta a salutare l’avvio dei saldi invernali, fissato per la giornata di sabato. Un evento cui guardano con grande speranza soprattutto i commercianti, delusi dai risultati delle vendite natalizie. E’ abbastanza evidente, ormai, che la stragrande maggioranza dei consumatori preferisce rimandare di qualche giorno i propri acquisti, pur di risparmiare in maniera consistente, deludendo di conseguenza le speranze di un settore che già si trova a scontare la concorrenza del web. Come è successo anche nelle ultime festività.
Le stime di Confcommercio
In attesa dei dati veri, arrivano intanto le stime di Confcommercio. Secondo l’organizzazione che raggruppa gli operatori del settore, i saldi dovrebbero vedere ogni romano spendere 146 euro, cumulando un totale familiare pari a 330 euro. Si tratta comunque di una stima fondata su quanto accaduto nel corso delle svendite dello scorso anno e quindi abbastanza realistica.
Va anche considerato che esiste la speranza in un incasso più pingue, legato in particolare alla auspicata ripresa dell’abbigliamento. Nel corso degli ultimi anni, infatti, questo comparto ha fatto registrare uno smottamento pari al 20%, parte del quale potrebbe essere recuperato proprio in questa occasione. A meno che, ancora una volta, sia il commercio online a prevalere.
Gli sconti sono già iniziati
Va peraltro sottolineato come in pratica i saldi siano già iniziati. Molti esercenti, infatti, proprio per cercare di approfittare della vicinanza con le festività natalizie, hanno già provveduto ad abbattere i prezzi. L’unica differenza coi saldi ufficiali è che questi sconti non sono stati resi noti.
Un’esigenza che è stata resa più forte proprio dalla pratica deregulation che ormai è la caratteristica del web. Basti pensare alle proposte di un portale come Wish, ove per pochi euro è possibile trovare capi di abbigliamento e accessori che nei negozi fisici costano invece svariate decine di euro, se non di più.
Anche il commercio tradizionale è in piena deregulation
Una deregulation che del resto sta ormai interessando anche molti operatori tradizionali, i quali non si fanno eccessivo scrupolo nel corso dell’anno adottando strategie comunicative sempre più aggressive, con il chiaro intento di non prestare il fianco alla concorrenza digitale.
Una strategia che per ora si è rivelata provvidenziale per molti consumatori, sempre più in difficoltà di fronte alla perdita di potere d’acquisto di salari e pensioni. Una mossa che però rischia di pesare alla stregua di un macigno sui conti degli operatori. La speranza è naturalmente quella di un netto miglioramento del quadro economico nei prossimi mesi. Attesa che però sembra destinata a rimanere tale. In attesa di novità, largo ai saldi.