Disabili, il Comune attacca la Regione

Sul tema dei disabili, e sulla mancanza di fondi per sostenere le politiche a loro favore, il Comune alza i toni e accusa la Regione.
A farlo è in particolare Veronica Mammì, assessore alle Politiche sociali del Campidoglio. Proprio lei, infatti, ha indirizzato un lettera alla Pisana, facendo presente l’insufficienza delle risorse economiche di sua competenza, tale da rendere complicato dare vita ad una azione incisiva.

Disabili, il Comune attende la Regione

Secondo la Mammì ammonterebbe a 2.900 il numero delle persone afflitte da disabilità gravissima, la cui assistenza dipende da un contributo che tarda ad arrivare. Proprio per questo l’assessore si è recata in Regione, accompagnata da Andrea Venuto (delegato alla Disabilità della sindaca Raggi). Le soluzioni indicate in quella sede sono poi state riversate in una lettera ufficiale che è stata inviata giovedì. Ora il Comune è in attesa di una risposta da parte della Regione.

I fondi sono insufficienti

Il problema che emerge dalle parole dell’assessore è quindi quello relativo ai fondi, reputati insufficienti per coprire le graduatorie dell’anno appena iniziato. Proprio per questo nella lettera indirizzata alla Regione sono indicate le soluzioni anche per il futuro.
Il prossimo passo sarà l’incontro con le associazioni che tutelano i disabili, in modo da tirare le somme di quanto accaduto sinora. Sperando che nel frattempo dalla Pisana arrivino le risposte in grado di far superare l’emergenza. In caso contrario saranno concordate le modalità per rilanciare una questione molto importante per una città che intenda essere inclusiva anche nei confronti dei suoi cittadini meno fortunati.

L’ennesimo problema per i disabili

Il problema dei fondi arriva in un momento particolare per i disabili romani. A metà di ottobre, infatti, era già scoppiata la grana relativa ai loro trasporti, affidati ad una ditta privata che però era priva del nuovo sistema di tracciabilità di Roma Capitale. La protesta degli interessati aveva infine spinto il Comune a fare tre mesi di tempo all’azienda, Tundo, per adeguarsi.

La protesta, però, era andata a toccare anche altri aspetti del servizio, come i mezzi, giudicati “inadeguati e sporchi”, l’incompetenza degli autisti, le attese troppo lunghe e le corse e visite mediche saltate. Tra coloro che si erano trovati coinvolti nel disservizio anche i ragazzi autistici del progetto Filippide, che frequentano le attività sportive al polo natatorio del Foro Italico e all’impianto sportivo di atletica Paolo Rosi all’Acqua Acetosa, per due giorni la settimana. Un momento quindi non proprio facile per i disabili romani

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