Spaccio a Roma: droga venduta tra le case popolari, 11 arresti tra Tivoli e Guidonia

Ancora una operazione antidroga a Roma da parte dei Carabinieri. Stavolta il blitz dei Carabinieri ha riguardato i Comuni di Tivoli e Guidonia. Sono stati arrestate 11 persone tra chi è finito in carcere e chi è stato tradotto agli arresti domiciliari. Le ordinanze di custodia cautelare sono state ordinate dal Tribunale di Tivoli.

La base del gruppo nel quartiere Adrianella

Le droghe che il sodalizio criminale spacciava erano svariate, dalla cocaina all’eroina, dalle pasticche alla marijuana. Lo spaccio avveniva tra le vie e le case popolari del quartiere Adrianella e nei pressi del noto sito Unesco di Villa Adriana. Per questo l’operazione delle Forze dell’Ordine è stata ribattezzata “operazione Adriano”. Oggi sono scattati gli arresti, ma i Carabinieri sono in azione per questa operazione dal febbraio 2019.

Il giro del sodalizio era ingente, un mercato della droga fiorente che a capo aveva un uomo di 31 anni, che tra l’altro era già gravato di un provvedimento di custodia cautelare per detenzione di arma da fuoco (un fucile a canne mozze con domiciliari dal dicembre 2019). L’organizzazione era solita avvalersi di moltissimi pusher nella zona.

Pusher a stipendio a droga a domicilio

Il gruppo aveva avviato questa autentica attività commerciale con i pusher che erano stipendiati a turno (50 euro). Le forniture di droga nella zona, almeno stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, erano garantite per 12 ore al giorno. Inoltre, l’organizzazione offriva anche il servizio a domicilio, cioè i pusher andavano anche a consegnare a casa degli acquirenti le sostanze stupefacenti.

E queste consegne erano garantite 24 ore su 24. I pusher nella zona erano fissi, e l’organizzazione garantiva loro il pasto da consumarsi sul posto per non lasciare mai la “postazione di lavoro”. Le comunicazioni telefoniche tra membri del sodalizio, compresi i pusher, erano rigorosamente limitate all’uso di telefonini nuovi e utilizzati solo per questa attività. Inoltre, il gruppo non accettava pagamenti diversi dai soldi in contanti e non faceva credito. Tutte misure atte a restare nell’ombra e a non lasciare tracce dei loschi affari con cui il sodalizio si arricchiva.

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