Stadio della Roma, ora spunta l’ipotesi Tor Vergata

Lo stadio della Roma continua a riservare colpi di scena non da poco. Se sembrava ormai possibile completare l’iter procedurale per la sua costruzione a Tor di Valle, ora lo scenario sembra completamente mutato. Nelle ultime ore, infatti, si sono fatte sempre più forti le indiscrezioni che vorrebbero il clamoroso ritorno sulla scena di Francesco Gaetano Caltagirone.

Stadio della Roma, con Friedkin cambia tutto

Come è ormai noto, l’Associazione Sportiva Roma sta per essere acquistata dall’imprenditore texano Dan Friedkin. Con il suo avvento potrebbero mutare del tutto gli scenari odierni. Il magnate statunitense, infatti, avrebbe già un accordo in mano con Caltagirone, relativo all’area di Tor Vergata.

Un accordo che prevede la costruzione del nuovo stadio della Roma in un’area che non necessita di permessi e autorizzazioni varie. Considerato come tra la necessità di seguire l’iter della Legge sugli Stadi, di ottenere la dichiarazione di pubblica utilità del Comune di Roma e superare l’iter urbanistico della conferenza dei Servizi e della variante al Piano Regolatore, Pallotta si sia trovato praticamente impantanato, la mossa di Friedkin sembra la classica quadratura del cerchio.

Perché non servono permessi?

A rendere possibile il nuovo clamoroso sviluppo della vicenda è la convenzione assegnata con gara europea nel 1987. Grazie ad essa i terreni dell’Università di Tor Vergata sono a totale disposizione del consorzio di imprese della Vianini Lavori e di altre 9 imprese. Non servono permessi e i collegamenti stradali sono già pronti. Il trasporto pubblico sarebbe a sua volta garantito dalla Metro C e da un possibile prolungamento della Metro A da Anagnina, un progetto risalente al Giubileo del 2000 mai realizzato causa ristrettezza dei tempi.

Stadio della Roma: il trionfo di Caltagirone

Da questa vicenda Francesco Gaetano Caltagirone uscirebbe come un vero trionfatore, se fossero vere le illazioni. Secondo le voci che hanno fatto da corollario alla stessa, proprio lui affermò che lo stadio della Roma non sarebbe mai sorto a Tor di Valle. Parole pronunciate quando Ignazio Marino optò per questa zona portando in Consiglio Comunale la delibera di pubblica utilità.

Ad uscirne letteralmente a pezzi sarebbe invece Luca Parnasi, con il quale Caltagirone era entrato in attrito per la vicenda del nuovo palazzo della Provincia di Roma. Se realmente il nuovo stadio venisse costruito a Tor Vergata, la questione dell’acquisto dell’area di Tor di Valle da parte di Radovan Vitek tornerebbe in alto mare. Il magnate ceco, infatti, aveva espresso l’intenzione di acquistare Parsitalia, Capital Dev ed Eurnova, subentrando quindi nella compravendita dell’area su cui doveva sorgere lo stadio. Senza quest’ultimo, cadrebbe probabilmente la convenienza dell’operazione.

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