Roma, sullo stadio a Tor Vergata piovono le smentite

La telenovela relativa allo stadio della Roma si arricchisce di nuovi capitoli, di ora in ora. Dopo l’indiscrezione lanciata da Affaritaliani.it, che voleva già siglato un accordo tra Dan Friedkin e Francesco Gaetano Caltagirone, per la costruzione della struttura a Tor Vergata, sui terreni appannaggio del costruttore, ora arrivano le smentite. Da prendere però con le molle, considerata l’importanza della partita che si sta giocando fuori dal campo.

Stadio della Roma, cos’è accaduto

La vicenda ha iniziato ad acquisire consistenza quando Fabio Carosi, di Affaritaliani.it, ha affermato il tutto in un articolo che ha fatto immediatamente scalpore. Intervistato poi nella trasmissione “Te la do io Tokio”, in onda su Centro Suono Sport ha quindi confermato il tutto.
Dopo le sue parole è stato facile per molti ricordare gli eventi che hanno contrassegnato la lunga vicenda e, in particolare il ruolo attribuito a Caltagirone.

Il costruttore, infatti, è da sempre indicato come una sorta di convitato di pietra quando si tratta di costruire qualcosa nella capitale. Da qui e dalle sue parole, seguite all’approvazione della pubblica utilità per il progetto di Tor di Valle da parte della giunta Marino, quando affermò che in quella zona lo stadio non sarebbe mai sorto, è stato facile tirare le somme. All’equazione ha poi contribuito la presenza di Caltagirone all’Olimpico nel corso del derby di domenica, notata da tutti.

La smentita di Daniele Frongia

Il primo politico a smentire le indiscrezioni è stato Daniele Frongia. L’assessore allo sport del Comune di Roma ha infatti affermato di non sapere nulla dell’ipotesi Tor Vergata. Una posizione di prudenza del tutto logica, alla luce del fatto che l’iter su Tor di Valle si trova ancora lontano dal traguardo.

In attesa di altre voci dal Campidoglio, magari proprio della sindaca Virginia Raggi, lo stesso Caltagirone ha poi provveduto a smentire le ricostruzioni di Carosi, definendole fantasiose. Parole cui però qualcuno continua a non credere, considerata la campagna portata avanti dal Messaggero contro l’ipotesi Tor di Valle. Una campagna che nei mesi passati è stata sempre più pesante, tanto da arrivare a definire il nuovo stadio un “ecomostro”.

Stadio della Roma: un pesce d’aprile anticipato?

Sulla vicenda è poi intervenuto anche Ferdinando Magliaro, giornalista de Il Tempo, che da sempre segue la vicenda con il giusto distacco professionale, ma con grande attenzione. Proprio lui ha affermato di ritenere al minimo sorprendenti le indiscrezioni delle ultime ore, se non addirittura contrarie alla logica e al buon senso. Un vero e proprio pesce d’aprile anticipato, secondo Magliaro, che in effetti sembra andare in una direzione sinora inesplorata.

Va peraltro ricordato che è ancora in piedi la questione collegata alla vendita della Roma, ovvero il passaggio della proprietà a Dan Friedkin. Il closing è atteso per la metà di febbraio, ma ancora non è chiaro se nell’affare rientrerà anche la questione Tor di Valle e a che titolo. Sembra però difficile pensare che il magnate texano abbia portato avanti una trattativa su due tavoli all’apparenza distinti. Così come sembra complicata l’ipotesi di un interessamento di Radovan Vitek alle società di Luca Parnasi senza la garanzia di entrare nell’affare stadio della Roma. Non resta comunque che seguire una vicenda che promette ancora molti colpi di scena.    

About The Author

Impostazioni privacy