Sarà Roma la candidata della Fidal (Federazione italiana di atletica leggera) per i prossimi campionati europei, che avranno luogo nel 2024. Il documento di candidatura della capitale è stato ieri consegnato all’associazione continentale della disciplina, concludendo la prima fase di assegnazione della manifestazione.
Ora non resta che attendere l’8 maggio, quando a Parigi sarà resa nota la città investita del compito di organizzare la prestigiosa kermesse. Antagonista di Roma, nell’occasione, sarà la città polacca di Katowice che, però, non può certo vantare l’appeal della Città Eterna.
L’appoggio del governo italiano alla Fidal
Naturalmente la Fidal non si muove da sola. Accanto alla federazione, infatti, si è schierato il governo italiano, in particolare il Ministero dello Sport. Proprio il suo avallo, infatti, è ritenuto centrale al fine di conferire alla candidatura della capitale la solidità richiesta dall’Associazione Europea (EA).
Non meno forte il sostegno del Comune. Il Campidoglio, infatti, a differenza di quanto accaduto per le Olimpiadi, ha aderito con entusiasmo al progetto, sin dall’inizio. Una sinergia, quella delle istituzioni, che potrebbe aiutare non poco la candidatura di Roma.
Dove si svolgerebbero le gare
A spingere Virginia Raggi a sposare il progetto è stata anche la constatazione che la kermesse non si svolgerebbe solo all’Olimpico, dipanandosi invece tra varie location. Tra le quali il Colosseo (gara di lancio del peso), le Terme di Caracalla (gare di marcia) e Via della Conciliazione (partenza e arrivo della mezza maratona). Una serie di scenari suggestivi, che potrebbero trainare in mnaiera decisiva la candidatura della Città Eterna ai danni di Katowice.
Il pensiero, infatti, non può che correre alle suggestioni di Roma 1960, forse l’edizione più bella in assoluto nella storia delle Olimpiadi. In quella occasione tutto il mondo, infatti, si fermò ad ammirare le immagini mozzafiato provenienti dallo Stadio Olimpico e da una serie di scenari straordinari. A partire da quello dell’Appia al tramonto, che salutò la straordinaria affermazione di Abebe Bikila in una maratona corsa a piedi nudi. Una immagine che continua ad essere una vera e propria icona per l’atletica leggera e che potrebbe risultare decisiva anche in questa occasione.
La Fidal conta sul precedente del 1974
A Roma c’è già stato un precedente, quello rappresentato dall’edizione del 1974. In quella occasione la manifestazione fu nobilitata dalla volata di Pietro Mennea, sui 200, la stessa specialità in cui il barlettano vinse in seguito le Olimpiadi di Mosca, nel 1980. Edizione che però fu turbata dai fischi riservati dall’Olimpico a Rosemarie Ackermann. Un atteggiamento dovuto al suo rappresentare l’antagonista di Sara Simeoni nell’alto. Poi zittiti dal salto con cui la campionessa della DDR valicò la soglia dell’1,95 metri, conquistando la medaglia d’oro.