Ci sono camorra e ’ndrangheta dietro lo spaccio di sostanze stupefacenti nella capitale. Le mafie del sud Italia controllano le piazze di spaccio di droga a Roma, questo ciò che si evince dopo la maxi operazione del Comando Provinciale dei Carabinieri di Roma che ha portato a 33 arresti. Una operazione su larga scala quella condotta dai Carabinieri e che ha interessato anche la Spagna. Ecco di cosa si tratta e cosa hanno fatto i Carabinieri stamattina, nel raid che ha portato a questa maxi retata contro la droga che resta una piaga della Capitale.
In manette sono finite come dicevamo, 33 persone accusate di associazione per delinquere finalizzata al narcotraffico. E si tratta di persone vicine alla Piovra di Camorra e ‘ndrangheta. Infatti i soggetti finiti in manette fanno parte di due associazioni distinte, una legata alla malavita campana ed una legata a quella calabrese. Come dicevamo, una retata che ha visto coinvolta anche la Spagna, perché i Carabinieri italiani hanno lavorato in sinergia con la Guadia Civil spagnola.
L’operazione Akhua
L’operazione su vasta scala è stata ribattezzata “Akhua“. I provvedimenti di arresto sono stati predisposti ed eseguiti oltre che nella Capitale, anche a Napoli, a Cagliari, ad Oristano, a Reggio Calabria e a Varese, oltre naturalmente alla già citata penisola iberica. Oltre agli arresti, le Forze dell’ordine hanno prodotto il sequestro preventivo di beni alle due organizzazioni, per un valore totale di oltre un milione di euro. Questo è sicuramente un duro colpo al traffico di sostanze stupefacenti in Italia, l’ennesimo blitz che ha portato a numerosi arresti e che dimostra la guerra che lo Stato ha deciso di fare contro il traffico di sostanze stupefacenti che ha invaso tutto lo stivale, da Nord a Sud.