Si continua a parlare di Roberto Morassut come possibile candidato del centrosinistra per le prossime comunali romane. Una voce alimentata dal fatto che si tratta di uno dei protagonisti delle giunte guidate da Francesco Rutelli e Walter Veltroni.
Attualmente Morassut ricopre l’incarico di Sottosegretario all’Ambiente nel governo Conte Bis, ma non manca di far sentire la sua voce sulle vicende capitoline. Un interesse destinato naturalmente ad alimentare i rumors sulla sua possibile candidatura a sindaco.
Morassut: troppo metodo e pochi contenuti
Nelle ultime ore, in particolare, Roberto Morassut è tornato a parlare di Roma, in una articolata intervista. Partendo da una constatazione: si parla troppo di metodo e poco di contenuti. Il riferimento è naturalmente alla discussione sulle Primarie ormai tradizionali nella sua coalizione.
Una discussione che invece mette in sottordine quello di cui necessita realmente la città, ovvero la soluzione a problemi di vecchia data. Proprio Morassut afferma l’esigenza di un riformismo civico, ovvero di una proposta politica forte in grado di appoggiarsi su un’ampia rete popolare. Una proposta che potrebbe andare oltre il “comitatismo”, un vecchio male che affligge la sinistra capitolina.
Roma non è un consiglio d’amministrazione
Altro punto dolente toccato da Morassut in questa intervista è poi quello relativo ad una sorta di male oscuro della politica italiana e romana in particolare. Secondo il rappresentante democratico, infatti, la capitale non può essere gestita alla stregua di un consiglio d’amministrazione. Serve quindi un’idea alta di politica, per poter superare i mali di Roma.
Ne consegue che il sindaco non può essere visto come un manager forte, una figura autoritaria tesa a stroncare ciò che non va. Serve invece una figura prettamente politica in grado di riunire le migliori forze cittadine e attivarle per il bene comune. Affermazione che sembra una stilettata alla possibile candidatura di Carlo Calenda e al suo modo di presentarsi in questa veste.
Morassut candidato del centrosinistra?
Naturalmente, non poteva mancare una domanda relativa alla possibilità che Roberto Morassut decida di candidarsi come sindaco. Domanda del resto confortata dai sondaggi che lo vedono ben piazzato alle spalle proprio di Calenda.
Il sottosegretario all’ambiente non risponde però nettamente al quesito. Dopo aver affermato che la coalizione di centrosinistra può contare su molte figure idonee non entra più nel merito, preferendo affermare la mancanza di idee forti.
Morassut: Roma deve avere poteri speciali
Tra queste idee forti, Morassut propone in particolare una riforma della governance cittadina. In pratica la capitale dovrebbe assumere, nella sua ottica, le vesti di una vera e propria regione, coi conseguenti poteri. Solo con autonomia fiscale e capacità legislativa, il prossimo sindaco di Roma potrà dare risposte alla crisi, invece di limitarsi ad amministrare il disastro dell’esistente. Resta da vedere se la sua idea potrà trovare sponde a livello nazionale, considerato che di tale riforma si parla ormai da troppo tempo.