Le polemiche sul servizio di pulizia delle strade romane non accennano a placarsi. Sotto accusa è l’AMA, che per cercare di sottrarsi alle accuse ora vara lo spazzino di quartiere. Una mossa che suona come una risposta alle tante accuse piovute sull’azienda nel corso degli ultimi anni.
In molti, però, si domandano che cosa faranno gli spazzini di quartiere e, soprattutto, se potranno avere reale incidenza su una situazione molto critica. Andiamo dunque ad analizzare più nel dettaglio l’iniziativa messa in campo, per cercare di capire meglio.
Cosa farà lo spazzino di quartiere
E’ stata proprio l’AMA ad ufficializzare il prossimo arrivo dei primi 50 spazzini di quartiere. Il loro compito consisterà in pratica nell’affiancare il personale già operante sul territorio comunale. In particolare il loro operato sarà svolto in luoghi ad alta frequentazione.
Sempre dall’azienda hanno poi provveduto a spiegare come i 50 in questione rappresentino soltanto la prima tranche di quelli previsti. In totale il numero degli spazzini di quartiere dovrebbe attestarsi sulle 220 unità totali. Sperando che possano avere una reale incidenza su una situazione al momento abbastanza critica.
L’attacco di Orlando Corsetti
L’iniziativa dell’azienda, però, non sembra aver placato Orlando Corsetti. Il consigliere comunale del PD, infatti, proprio in contemporanea con l’annuncio di AMA ha sferrato un duro attacco al servizio di spazzamento. Ha infatti ricordato che esso costa ai cittadini 130 milioni di euro all’anno, senza essere effettivamente erogato.
Naturalmente Corsetti non ha mancato di lanciare un attacco all’ammiistrazione Raggi, affermando la sua responsabilità, derivante dal mancato rispetto del contratto di servizio. Una responsabilità su cui Corsetti ha presentato un esposto in Procura e presso la Corte dei Conti.
Spazzini di quartiere: la risposta dell’AMA
All’attacco di Corsetti ha risposto direttamente l’AMA, ricordando che “…le attività di pulizia e spazzamento vengono regolarmente erogate su tutto il territorio cittadino, secondo quanto previsto dal Contratto di Servizio tra Ama S.p.A. e Roma Capitale. L’impegno dell’azienda e dei propri dipendenti per assicurare pulizia e decoro in tutti i quadranti cittadini è massimo”.
Alle parole hanno poi fatto seguito i dati, partendo da quelli relativi al fatto che nel corso del 2019 sarebbero stati 220mila i servizi di pulizia e spazzamento manuale e/o meccanizzato effettuati. Una serie di lavori che ha visto un aumento del 5,5% rispetto a quanto previsto all’interno del contratto di servizio. Per effetto di questo aumento l’erogazione di tali attività è passata dall’86,6% del 2018 al 92,2% del 2019, con un costo di 120 milioni di euro.
Spazzini di quartiere per ovviare ai problemi esistenti
Secondo l’azienda i dati ricordati sono destinati ad assumere ulteriore rilevanza se rapportati ad alcune problematiche che non dipendono da essa. Il riferimento è alla minore disponibilità della forza lavoro derivante dalle uscite di personale per pensionamento e dal blocco del turnover. Per effetto di questa impossibilità a mettere mano agli organici, la forza lavoro è attualmente sotto di 162 unità nei confronti del al 2018 e di ben 317 in meno rispetto al 2017. Proprio per questo si spera che l’arrivo dello spazzino di quartiere possa dare effettive risposte alle esigenze della città.