In una operazione di controllo della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Roma, sono stati scoperti otto lavoratori in nero. E tra questi è emerso anche un altro furbetto del reddito di cittadinanza, come vengono comunemente chiamati i soggetti che adottano pratiche illecite, dichiarazioni fraudolente e false per poter percepire il sussidio anche non avendone diritto.
In questi casi si tratta di truffa allo Stato e le conseguenze per chi viene scoperto, come questo soggetto sul litorale di Fiumicino a Roma, sono piuttosto serie. I controlli hanno riguardato un noto ristorante dove erano in servizio questi otto lavoratori non regolarizzati.
Il controllo e le conseguenze anche per il ristoratore
Lavoro sommerso in un ristorante di Fiumicino, questo ciò che hanno scoperto i Finanzieri del Comando Provinciale di Roma che hanno contestato al datore di lavoro, cioè al ristoratore, la mancata effettuazione delle comunicazioni telematiche al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, cioè di fatto, la mancata assunzione dei lavoratori che sono stati colti in flagranza di attività.
Tra questi anche un africano, proveniente dall’Egitto. Ed è proprio questo extracomunitario che da luglio 2019 è risultato beneficiario del reddito di cittadinanza, da cui recuperava stabilmente 500 euro al mese. Le Fiamme Gialle hanno obbligato adesso il ristoratore, ad assumere tutti i lavoratori a tempo indeterminato, compreso naturalmente l’egiziano.
Per quest’ultimo è però scattata la denuncia alla Autorità Giudiziaria proprio perché percepiva il sussidio per disagiati e proprio perché non aveva comunicato all’Inps la variazione della sua condizione di disagio che ha permesso allo stesso extracomunitario, di poter percepire il reddito di cittadinanza. Inoltre per l’uomo è scattata la segnalazione all’Inps che ha immediatamente fatto decadere l’uomo dai benefici del sussidio.