Roma, con il Bologna ancora una sconfitta

Per la Roma si apre ufficialmente l’ennesima crisi dell’era Pallotta, ormai agli sgoccioli. Una crisi non preventivabile a Natale, quando la squadra sembrava avviata verso il quarto posto, ma che ora è evidente. Anche un modesto Bologna, pur privo di sei giocatori, è riuscito ad affondare in una difesa lontana parente di quella di inizio stagione. Ora non resta che cercare di capire cosa potrà succedere, ma la stagione può dirsi già compromessa. Resta solo da vedere quanto.

Roma, ancora un primo tempo disastroso

Ancora una volta la Roma ha avuto un approccio molle con la gara. Il Bologna ha subito preso possesso del campo e messo a segno la rete del vantaggio, su un clamoroso errore di Smalling. A quel punto i giallorossi hanno reagito e trovato il pari in maniera fortunosa, grazie ad una autorete di Denswil. Si è però trattato di una semplice illusione. I felsinei sono subito tornati in avanti e hanno trovato il vantaggio, stavolta fortunoso, con Barrow. A quel punto è stato abbastanza chiaro come per la Roma sarebbe stato complicato ribaltare l’esito della gara.

Una reazione tardiva

Il secondo tempo si è aperto con la Roma in avanti, ma il centrocampo ha ancora una volta dimostrato tutti i suoi limiti, privato di Diawara e Zaniolo. A quel punto si sono aperte vere e proprie praterie, in cui ha affondato ancora Barrow, mettendo a segno il doppio vantaggio. La squadra ha provato a reagire, con i nuovi entrati Bruno Peres e Perez in grado di apportare vitalità e tecnica.

Mkitharyan ha trovato la rete della speranza, ma Cristante, uno dei peggiori in assoluto, ha rovinato tutto facendosi espellere. In pieno recupero è stato poi Dzeko ad andare vicino al pareggio, che comunque avrebbe cambiato poco o nulla sulla valutazione complessiva. Che è del tutto negativa, come ha fatto capire una tifoseria ormai spazientita.

Roma, non convincono le scelte di Fonseca

Alla luce di quanto sta accadendo, anche Fonseca, osannato a Natale, è ora finito sul banco degli accusati. La squadra è parsa non avere un gioco e molte sue scelte appaiono estremamente discutibili. A partire dalla decisione di puntare su Kolarov e Santon, lasciando fuori l’unico laterale che sa difendere, Spinazzola. Desta poi stupore anche la scelta di continuare a proporre Cristante davanti alla difesa, in un ruolo che non è chiaramente il suo.

Con il cambio di società, ora la sua posizione sembra iniziare a traballare, come del resto quella di Petrachi. Il direttore sportivo ha infatti dato vita ad una campagna acquisti non puntata sull’immediato, ma di prospettiva. L’unico che sembra al momento pronto è Carles Perez, ieri il migliore, pur se scarsamente supportato. I vuoti lasciati da Zaniolo e Diawara, però, non sono stati colmati. La sorte di Fonseca e Petrachi si deciderà nei prossimi mesi, ma considerata la crisi in cui si è avvitata la squadra, non stupirebbe un loro contemporaneo allontanamento.

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