Razzismo a Pomezia: scritte contro gli ebrei davanti alle scuole

Questa mattina di fronte a due scuole a Pomezia, sono comparse scritte razziste, antisemite e che inneggiavano a fascismo e nazismo. I complessi scolastici interessati sono stati il liceo Pascal e l’Istituto Largo Brodolini. Adesso sono intervenute le forze dell’ordine per fare luce sulla situazione e per trovare i colpevoli.

Nel frattempo, personale del Comune e della Scuola sono al lavoro per cancellare quelle orribili ed oscene scritte. Una notizia confermata dalle autorità locali, compreso il primo cittadino di Pomezia, il sindaco Zuccalà che ha commentato l’accaduto tramite i suoi canali social pubblicando anche alcuni scatti relativi alle scritte.

I commenti del sindaco Zuccalà

“Si tratta di un atto di grave entità che condanno a nome di tutta l’Amministrazione comunale. A pochi giorni dalla Giornata internazionale della Memoria, e nella giornata di oggi in cui proprio l’Istituto Brodolini organizza un incontro che vede ospite Gabriele Sonnino, testimone di quella pagina buia della nostra storia, sono rammaricato e indignato per quanto accaduto” queste le parole del sindaco postate sulla sua pagina ufficiale di Facebook.

Il sindaco inoltre auspica che presto possano venire alla luce l’autore o gli autori delle scritte e che questi possano pagare per l’insano gesto.

Anche il comitato provinciale dell’Anpi commenta l’accaduto

Anche l’Associazione nazionale partigiani d’Italia ha voluto commentare l’accaduto esprimendo condanna per il gesto. “ l’Anpi esprime la più dura condanna per le scritte antisemite e i simboli nazisti che “ignoti” hanno lasciato”, così l’associazione ha commentato l’accaduto, non senza tornare a esprimere il loro parere su quello che il nazismo ed il fascismo hanno prodotto nella storia, cagionando milioni di morti e che solo il sacrificio di uomini e donne hanno sconfitto. L’Anpi chiede inoltre che le Autorità si impegnino a far luce sull’accaduto, affinché i responsabili siano assicurati alla giustizia, sanzionati in maniera esemplare per quelle che l’Anpi stessa chiama infami scritte.

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