Friedkin potrebbe chiedere un patto all’UEFA per investire

Mentre la trattativa sembra ormai avviarsi verso la fine, anche se mancano ad oggi date certe, Dan Friedkin sembra intenzionato a cambiare rotta rispetto a James Pallotta. La chiave di volta per poterlo fare è stata individuata nel “voluntary agreement”. Si tratta in pratica della possibilità concessa alle nuove proprietà di investire più di quanto sarebbe consentito.
Una notizia che per la tifoseria giallorossa, traumatizzata dal Fair Play Finanziario nel corso degli ultimi anni, suona come vera e propria musica.

Friedkin vuole rilanciare la Roma

In pratica, grazie al voluntary agreement, sarebbe possibile poter sforare oltre i 30 milioni in un triennio attualmente concessi dal FPF. Il tutto al netto di quanto il club investirebbe poi su infrastrutture e vivaio.
Se questa voce arrivata dall’interno del gruppo Friedkin fosse vera, vorrebbe dire che la nuova Roma non venderebbe più i gioielli, ma i giocatori reputati non idonei al nuovo progetto tecnico.

Sostituendoli con altri che invece potrebbero finalmente consentirle di provare ad attaccare il vertice.  Considerato come già nelle settimane passate fosse iniziata la solita ridda di voci su possibili cessioni eccellenti, si tratta di una novità di non poco conto. Con la quale l’era Friedkin potrebbe iniziare sotto buoni auspici.

Cosa potrebbe cambiare in società?

Se questo è l’intento per quanto riguarda la squadra, le voci riguardano anche la struttura societaria, e non potrebbe essere altrimenti. In particolare ad essere messo in discussione potrebbe essere il direttore sportivo Petrachi. Sempre stando ai rumors ormai inarrestabili, non sarebbero infatti piaciute le sue ultime mosse. In particolare l’attacco ai media nel corso della conferenza stampa per la presentazione di Perez, Villar e Ibanez.

Un comportamento ritenuto evidentemente sopra le righe e che fa capire anche il disagio vissuto dal direttore sportivo. Se ad oggi è difficile capire se le indiscrezioni siano vere, i nomi fatti per la sua eventuale sostituzione sono stati tanti. Da Paratici, a sua volta in crisi con la Juventus, a Berta, attualmente all’Atletico Madrid.

Sarà Ryan Friedkin a gestire la Roma?

Altro punto critico che dovrebbe essere affrontato da Friedkin è poi quello relativo alla gestione operativa della Roma. A Pallotta è stata sempre rimproverata la lontananza dalla capitale e dalle vicende romaniste. Per evitare che si crei un senso di vuoto di poteri, la figura individuata dovrebbe essere quella del figlio Ryan. Proprio a lui spetterebbe gestire la società da vicino, rendendo naturalmente conto delle proprie mosse al padre.

Naturalmente dovrebbe essere affiancato da figure in grado di supportarlo validamente, grazie ai propri rapporti. E, proprio in quest’ottica, un nome che torna ad aleggiare intorno alla Roma è quello di Umberto Gandini, l’ex amministratore delegato. Anche qui non c’è comunque che da attendere il tempo necessario alla chiusura della trattativa che porterà i giallorossi nell’orbita del Friedkin Group.

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