Metro D, la Raggi accelera

Virginia Raggi sembra intenzionata a spingere molto sui lavori pubblici in questo ultimo anno e mezzo del suo mandato. Un intento esplicitato da Pietro Calabrese, l’assessore alla mobilità, che ha dichiarato l’arrivo in Giunta della delibera per la Metro D. Proprio la sua realizzazione, insieme al completamento della linea C, dovrebbe unirsi alle opere previste nell’ambito del PUMS (Piano Urbano Mobilità Sostenibile), per le quali sono appena stati stanziati oltre 500 milioni dal Ministero dei Trasporti. Un piano di ampio respiro, su cui la Raggi punta con grande decisione.

Metro D: di cosa si tratta

Il progetto per la Metro D risale ormai al 2005. Il tracciato da nord a sud andrebbe a collegare i quartieri di Talenti e Africano con Magliana ed Eur, attraversando il Centro e prevedendo fermate anche a Trastevere. Le stazioni sarebbero in totale 22 e la linea sarebbe poi completata da due tratte esterne: a nord Prati Fiscali-Jonio-Ojetti, con 5 fermate, e a sud Fermi-Magliana-Eur con altre 4. Per la tratta prioritaria il costo si attesterebbe sui 2,2 miliardi, cui ne andrebbero aggiunti 1,2 per quelle esterne.

La delibera di giunta darà in pratica il via libera ai tecnici per i sondaggi archeologici e geologici. Una volta effettuati sarà la volta del progetto preliminare, che nelle intenzioni di Virginia Raggi potrebbe essere pronto proprio prima del via della prossima campagna elettorale. Anche se non dovesse ripresentarsi, sarebbe un lascito non da poco.

Con la Metro D una notevole accelerazione

Le notizie sulla notevole accelerazione impressa da Virginia Raggi alla Metro D fanno il paio con quelle relative alle funivie e tramvie previste dal PUMS. Tanto da sembrare una diretta risposta agli scomposti attacchi che continuano ad arrivare da Matteo Salvini.
Considerato che l’attuale prima cittadina è stata accusata di immobilismo, i lavori pubblici per la mobilità sostenibile rappresenterebbero un vero e proprio colpaccio.

Soprattutto se riuscissero ad unirsi al via libera per lo Stadio della Roma, considerata l’attenzione dei tanti tifosi giallorossi verso la questione. Un’evoluzione tale da consentire alla Raggi di potersi presentare all’elettorato con una serie di assi nella manica da spendere in una campagna che si prevede molto complicata.

Il “fuoco amico” della Lombardi

Per Virginia Raggi, infatti, il problema non è rappresentato solo dal centrodestra. Nelle ultime ore, infatti, è tornata d’attualità l’evidente inimicizia con Roberta Lombardi. La consigliera regionale ha infatti rilasciato un’intervista al Messaggero, in cui ha escluso che la sindaca possa ripresentarsi.

Proprio la motivazione, da ricercare nella regola del secondo mandato, ha fatto però storcere la bocca ai sostenitori della Raggi. Che, dal suo canto, non ha avuto eccessivi problemi a rispondere con la verve polemica che la distingue. In un post su Facebook ha infatti ricordato di essere impegnata a cercare soluzioni per i cittadini capitolini, a differenza di chi parla di coalizioni e tesse manovre di corridoio. Una risposta estremamente pepata, che però fa capire come per la Raggi sia necessario scansare non solo le mine avversarie, ma anche il fuoco amico.

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