Il 20 ottobre scatterà Expo 2020, kermesse che quest’anno si svolgerà a Dubai, durando sino al 21 aprile 2021. Un evento che, però, sembra destinato a provocare grandi polemiche a Roma. La capitale, infatti, è stata letteralmente ignorata dal Padiglione Italia, una scelta francamente incomprensibile e che ha scatenato le proteste del consiglio comunale. Una protesta che ha unificato tutti i gruppi politici presenti.
Expo 2020, la protesta dell’Aula Giulio Cesare
Il consiglio comunale di Roma chiede che a Roma venga data la giusta visibilità nel corso di Expo 2020. Una richiesta che ha accomunato tutti i gruppi presenti nell’Aula Giulio Cesare, i quali hanno firmato la mozione promossa dalla Presidenza della stessa. In particolare, il documento presentato chiede il riconoscimento della storia millenaria di Roma, della sua arte e della sua cultura.
Inoltre si chiede una valorizzazione del ruolo internazionale della capitale. Presentata da Marcello De Vito, Presidente dell’Assemblea, la mozione non ha esitato ad esprimere “un forte disappunto per il disinteresse sinora rivolto alla città nell’ambito dell’organizzazione del Padiglione Italia, che si desume inequivocabilmente dal sito ufficiale e dal video di presentazione della manifestazione”.
Un auspicio comune
A rendere ancora più clamoroso quanto accaduto è poi la constatazione che Expo 2020 si svolgerà in contemporanea con la ricorrenza dei 150 anni di Roma Capitale d’Italia. Un vulnus che suona realmente inspiegabile e che sembra confermare il disinteresse istituzionale ormai tradizionale nei confronti della Città Eterna. Un disinteresse del resto evidenziato dal fatto che ormai da anni cade nel vuoto l’appello al conferimento di poteri speciali a Roma.
Una riforma chiesta a gran voce da ampi settori della politica cittadina, che però non ha mai trovato la necessaria attenzione istituzionale. Se De Vito si è augurato che “sin dai prossimi giorni si possa porre rimedio con il commissario nazionale, lavorando in maniera sinergica e condivisa a questo importante evento”, Sara Seccia, vicepresidente vicaria dell’Aula, ha dal canto suo affermato il suo apprezzamento per la sottoscrizione della mozione da parte dell’intera aula.
Expo 2020, le parole di Giorgia Meloni
A rafforzare le parole contenute nella mozione di De Vito è poi arrivata anche Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d’Italia, infatti, ha denunciato l’accaduto alla stregua di un oltraggio. Un atteggiamento che suonerebbe come la pratica conferma dell’atteggiamento del governo giallorosso verso la capitale, a detta della Meloni. Parole che però vanno a cozzare contro la denuncia fatta di recente da Virginia Raggi sul disinteresse mostrato anche dal precedente governo, quello che vedeva la presenza della Lega.
Anche in quel caso il governo ha voltato la testa dall’altra parte non solo di fronte alle richieste di poteri speciali, ma anche di risorse da destinare ad una città che dovrebbe essere una vera e propria vetrina per il Paese. Ma che, come tale, non viene evidentemente valorizzata da una politica di corto respiro. Un atteggiamento che sembra unificare le forze di governo, da destra a sinistra, ormai da lungo tempo.