Nonostante una situazione estremamente seria, c’è una parte d’Italia che sembra impegnata solo a soddisfare il proprio ego. Come le tante persone che anche nel fine settimana hanno affollato Ponte Milvio per ribadire il loro diritto al divertimento. La Movida, però, non è un diritto tale da poter essere anteposto alla sicurezza collettiva, come ha fatto notare Alessio D’Amato, l’assessore alla Sanità della Regione Lazio.
Coronavirus, la foto postata da D’Amato
E’ stato proprio D’Amato a stigmatizzare quanto accaduto sabato notte a Ponte Milvio, quando centinaia di giovani hanno deciso di fare finta di nulla. Lo hanno fatto assembrandosi all’interno di un bar, come a ribadire l’intenzione di mettere il proprio diritto a divertirsi davanti a quello della collettività di difendersi dai pericoli insiti nell’avanzata del Covid 19, anche a Roma.
Una testimonianza che però non è piaciuta per nulla a Alessio D’Amato. L’assessore regionale ha infatti postato una foto di quanto accaduto sui social, accompagnandola con una colorita espressione romanesca: “Nun se po’ fa! Bisogna evitare assembramenti di massa e capire che per battere Covid 19 è necessario senso di responsabilità da parte di tutti”.
Coronavirus, le dichiarazioni di Daniele Leodori
Sempre dalla Regione Lazio, anche il vicepresidente Daniele Leodori ha deciso di lanciare un appello. Stavolta rivolto ai sindaci, invitati ad adoperarsi in modo da evitare che i cittadini si ritrovino in luoghi pubblici senza che ciò sia strettamente necessario: “Faccio un appello ai sindaci del Lazio perché valutino l’assunzione di provvedimenti con cui impedire assembramenti nei luoghi pubblici nei rispettivi Comuni. Usiamo la testa”. Un appello che è stato del resto già fatto proprio da più parti.
La Movida non si ferma
Sembra però che gli appelli non siano serviti a molto, almeno a giudicare da quanto accaduto nel fine settimana nei centri della Movida romana. Ove centinaia di ragazzi si sono accalcati senza curarsi di dare vita a comportamenti rischiosi, magari mossi dalla incrollabile certezza che Covid 19 sia appannaggio esclusivo degli anziani. Un atteggiamento che sta creando non pochi problemi, anche ai gestori delle attività commerciali interessate. Con la chiusura delle scuole, infatti, i ragazzi hanno deciso di trovarsi nei bar, che sono stati per ora risparmiati dalle ordinanze sul commercio, che parlano solo di pub.
La CNA Commercio di Roma concorda con D’Amato
Una situazione che inizia a destare non poche preoccupazioni negli stessi esercenti. Tanto da spingere la presidente della Cna Commercio di Roma, Giovanna Marchese Bellaroto, a concordare con l’assessore regionale. Nel corso di un’intervista rilasciata in merito, ha infatti affermato “D’Amato ha ragione, anche i gestori dei locali devono stare più attenti al rispetto delle distanze. Servano i ragazzi con le mascherine o, se non le trovano, indossino una semplice bandana. Un provvedimento a costo zero che può interrompere il contagio sensibilizzando i giovani al rispetto delle misure precauzionali”. Resta solo da vedere se questo genere di comportamenti non avrà come effetto un ulteriore inasprimento delle misure sino ad ora emanate. Anche perché il coronavirus non sembra intenzionato a fare sconti a nessuno.