Consiglio comunale, ora sedute a porte chiuse

L’emergenza coronavirus si abbatte come un vero tornado su tutto il Paese. Costringendo anche la politica a fare i conti con una situazione sempre più critica. Dopo le notizie relative a Nicola Zingaretti e ad altri esponenti di vario livello dei partiti, diventa quindi necessario portare avanti i lavori, soprattutto di carattere istituzionale, cercando però di preservare la salute di tutti.

Anche il consiglio comunale capitolino non sfugge alla regola. Da ora in poi, infatti, le sedute previste dal calendario si svolgeranno a porte chiuse. Cercando inoltre di limitare al massimo i rischi che la vicinanza tra persone può favorire.

Consiglio comunale: le nuove modalità

Le nuove modalità di svolgimento delle sedute del consiglio comunale riescono a dare una rapida idea della gravità della situazione. Sia l’assemblea capitolina che le commissioni consiliari svolgeranno infatti i loro lavori a porte chiuse. Le nuove regole sono state sottoscritte dai capigruppo, sulla base delle disposizioni contenute nei decreti legge del presidente del Consiglio. Prevedono anche la diretta streaming, misure minime di distanziamento tra un consigliere e l’altro e l’assenza dei membri dello staff. Regole che varranno per le sedute presso il Palazzo Senatorio almeno sino al 3 aprile.

Consiglio comunale: gli altri dettagli

A partire dalla prossima seduta, prevista per il 12 marzo, l’Assemblea dovrà continuare a rispettare la distanza di un metro tra i consiglieri. In pratica la metà degli scranni sarà occupata, mentre l’altra fungerà da barriera divisoria tra un consigliere e l’altro. Le votazioni saranno permesse da ogni postazione, grazie all’utilizzo di badge modificati.

Il nuovo assetto sarà incombenza di Marcello De Vito, il presidente dell’Aula, mentre il pubblico non potrà assistere come avveniva prima. Chi vuole potrà comunque ovviare con la diretta streaming dei lavori, collegandosi al link del sito di  Roma Capitale. Gli unici membri esterni ammessi saranno il Segretariato generale, l’ufficio dell’Assemblea capitolina e i tecnici d’aula.

Le commissioni consiliari e le assemblee municipali

Anche le Commissioni consiliari svolgeranno i lavori a porte chiuse, permettendo l’accesso per le verbalizzazioni a un solo segretario. Non saranno disposte audizioni e si limiteranno all’esame di atti e provvedimenti di particolare rilevanza e urgenza, oltre all’emissione di pareri su proposte di delibera. La conferenza dei capigruppo si svolgerà limitatamente alla programmazione dei lavori e solo per l’esame di questioni urgenti.

Sarà comunque obbligata a riunirsi una volta a settimana per affrontare le questioni relative al Covid 19 e adottando le stesse misure di sicurezza, oltre a prevedere la teleconferenza. Anche i 15 municipi capitolini dovranno attenersi alle stesse misure. Una volta entrate in possesso delle prescrizioni dovranno muoversi in sintonia con il Segretariato e con i singoli direttori. Da questo lavoro dovranno scaturire le decisioni autonome sulle disposizioni, cui potranno essere aggiunte ulteriori misure cautelative.

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