Movida, ora la Raggi studia la stretta

Quanto accaduto nel corso dell’ultimo fine settimana sembra destinato ad avere notevoli ricadute. Gli assembramenti verificatisi sui luoghi tipici della Movida, hanno infatti destato notevole impressione. Spingendo la politica ad interrogarsi su cosa occorre fare per impedire che i partecipanti alla vita notturna capitolina possano diventare un veicolo di contagio.
Dopo la reazione di Alessio D’Amato, assessore alla Sanità della Regione Lazio, ora è il turno di Virginia Raggi ad attivarsi in prima persona. La sindaca, infatti, sta studiando un piano per limitare drasticamente il fenomeno.

Movida, cosa trapela dal Campidoglio

Dopo lo svolgimento del Comitato per l’ordine e la sicurezza, in videoconferenza con Prefettura e Regione Lazio, il Campidoglio sta lavorando sulle misure anti-Movida. Una esigenza che nasce da quanto accaduto nell’ultimo fine settimana, con immagini che hanno presto fatto il giro d’Italia e non solo. Immagini che mixate a quelle sulla fuga da Milano, hanno spinto organi di stampa esteri a chiedersi se gli italiani sanno rispettare le regole. A partire dal New York Times.

Se il giornale statunitense, in particolare, ha stigmatizzato gli eventi lombardi, a Roma è stato Alessio D’Amato a condannare quanto accaduto. Ricordando in un messaggio rilanciato da Twitter che “Nun se po’ fa”, un modo molto colorito per inchiodare i responsabili a comportamenti che non dovrebbero avere spazio. Soprattutto in un momento così drammatico.

Movida, le misure allo studio 

Per quanto concerne le indiscrezioni che trapelano dal Comune di Roma, sono svariate le ipotesi su cui si sta ragionando al fine di evitare che la Movida possa contribuire alla diffusione del coronavirus. Tra le ipotesi che circolano in queste ore, c’è in particolare l’ordinanza tesa ad anticipare di qualche ora il divieto di vendita di alcool nei locali pubblici.

Una misura chiaramente rivolta ai tanti che hanno deciso di farsi beffe delle prescrizioni, confidando sull’assenza di misure di contrasto. Ora si attende lo svolgimento del tavolo tecnico con la Regione Lazio, nel corso del quale dovranno essere messi a punto tutti i provvedimenti da adottare. Con un focus specifico sulla eventuale chiusura dei locali. Una misura tesa anche a garantire il personale che opera all’interno degli stessi.

Cos’è accaduto a Ponte Milvio

Naturalmente, per quanto riguarda le misure allo studio a Roma, inciderà molto quanto accaduto a Ponte Milvio nel fine settimana. Durante la quale centinaia di persone si sono accalcate in evidente spregio non solo alle ordinanze di vario genere, ma anche ad un semplice principio di prudenza.
Un comportamento stigmatizzato in particolare da Alessio D’Amato, l’assessore alla sanità della Regione Lazio.

Il suo hashtag, “#Nunsepofa”, ha presto fatto il giro delle redazioni, destando stupore e indignazione. Anche perché Ponte Milvio non è stato il solo luogo dove i giovani hanno deciso di contravvenire alle indicazioni. La risposta delle istituzioni sembra ormai doverosa, di fronte ad episodi così eclatanti, che mostrano solo un profondo menefreghismo, più che la voglia di vivere liberamente la propria vita di ogni giorno.

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