Coronavirus: primo giorno del nuovo decreto, a Roma 7 arresti per inadempienza

La maggior parte degli italiani sta a casa, esce solo per le cose urgenti e sembra aver preso seriamente le direttive del governo che proprio ieri sera ha varato il nuovo decreto emergenziale di contrasto al coronavirus. Bar, pub, ristoranti, parrucchieri, negozi che vendono beni non indispensabili sono chiusi e i cittadini non possono uscire se non per motivi seri come la spesa alimentare, la farmacia o altre urgenze, tutte comunque da spiegare tramite autocertificazione alle forze dell’ordine che hanno il compito di controllare e vigilare.

La maggior parte degli italiani abbiamo detto, confermando quello che ieri sera ha detto il Premier Conte in diretta televisiva. Ma c’è sempre qualcuno che fa finta di niente, che non adempie alle prescrizioni nonostante siano previste sanzioni. Ed è proprio quello che è successo a Roma durante le prime ore di controlli delle forze dell’ordine.

Il bilancio del primo giorno dopo il nuovo DPCM

Sono sette le persone che sono finite in manette perché non hanno rispettato le misure varate dal governo con i vari decreti contro l’emergenza da coronavirus. Ed altre 43 persone sono state denunciate a piede libero. Questo è il primo bilancio dei controlli effettuati dai Carabinieri a Roma e in provincia. Sono troppe le persone che non rispettano le direttive ed è giusto che i Carabinieri le abbiano punite.

Tutti stranieri gli arrestati

Sono tutti di cittadini di origine straniera i sette arrestati dai Carabinieri. Persone di età differenti, comprese tra i 36 ed i 69 anni. I sette erano seduti a delle panchine in zona Eur e giocavano tranquillamente a carte con un tavolino. Alla vista dei Carabinieri, i sette stranieri hanno cercato di dileguarsi, ma sono stati fermati per i controlli del caso. Tutti hanno dichiarato che erano fuori casa per motivi urgenti e impellenti, firmando la autocertificazione, ma dai controlli è emerso che hanno dichiarato il falso. Questo il motivo che ha costretto le Forze dell’ordine ad arrestarli, falsa dichiarazione resa a un pubblico ufficiale.

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