Coronavirus: l’autopsia su Emanuele Renzi rivela una terribile verità

Emanuele Renzi, vittima giovanissima, una delle più giovani del Lazio, aveva solo 34 anni. Ad ucciderlo è stato il Coronavirus, dato che l’autopsia ha rivelato che stava in piena forma, prima di contrarlo.

I dettagli dell’autopsia

Emanuele Renzi aveva solo 34 anni e nelle date 6-8 marzo si era recato a Barcellona. Sarebbe stato proprio in quel periodo, e proprio lì, che avrebbe contratto il virus mortale. “Mortale” perché è stato proprio il Coronavirus ad ucciderlo. Il problema è stato rivelato dall’autopsia, come la terribile verità: Emanuele non aveva alcuna patologia pregressa, cosa che senza dubbio fa allarmare e riflettere.

Ciò significa che il Covid-19 non risparmia nessuno e se colpisce, purtroppo è anche in grado di uccidere i giovani, non solo chi non aveva patologie pregresse. Purtroppo la Stampa nazionale, nonché alcuni politici, inizialmente avevano dato poco peso alla cosa, sottolineando che morivano o si aggravavano solo le persone con patologie pregresse. La storia di Emanuele Renzi purtroppo dimostra che non è così.

Emanuele Renzi

Era giovanissimo e lavorava in un call center e la cosa più triste è che non ha potuto vedere la sua famiglia, poco prima di morire nell’ospedale di Tor Vergata in cui era ricoverato. Il Coronavirus lo ha ucciso, causandogli prima una pericardite, poi una miocardite, poi una coagulopatia intravascolare disseminata.

Ora che purtroppo si sa che il Covid-19 è letale e non si sa quale tipo di risposta crei nel corpo, la quale può variare da individuo ad individuo, l’allerta sale e questo deve spingere ancora di più tutti i cittadini a rimanere al sicuro, nelle proprie case, evitando il più possibile gli spostamenti.

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