Buoni pasto, pacchi alimentari e REM per fronteggiare il Covid 19

Com’era lecito attendersi, il blocco prolungato dell’economia inizia a farsi sentire soprattutto nelle famiglie che non hanno un’entrata fissa. Si calcola in 2,7 milioni il numero di quelle che hanno problemi a mettere insieme il pranzo con la cena. Un numero che inizia a destare notevoli timori per la tenuta sociale e democratica del Paese. Tanto da spingere il Ministro per il Sud, Peppe Provenzano, a chiedere interventi immediati per dare una risposta a queste persone.

Le misure del governo e della Regione Lazio

Le prime risposte dovrebbero arrivare con il prossimo decreto di aprile, che potrebbe stanziare 4,3 miliardi di euro in tal senso. Cui si andrebbero ad aggiungere altri 400 milioni stanziati dalla Protezione Civile, in questo caso destinati ai comuni da utilizzare per le persone che non hanno soldi per fare la spesa. Inoltre anche la Regione Lazio si è mossa, mettendo a disposizione 7 milioni per il Comune di Roma, che saranno suddivisi per i Municipi a seconda della densità di abitanti e fabbisogno. Mentre ammontano a 12 quelli destinati agli altri comuni, in base alla popolazione residente.

Buoni pasto e pacchi alimentari: come funzioneranno?

I fondi saranno elargiti sotto forma di buoni pasto, del valore di 5 euro, che possono arrivare a 7 nei nuclei ove siano presenti minori. Saranno inoltre distribuiti pacchi alimentari e stanziate risorse per l’acquisto di farmaci. Nel secondo caso il massimo sarà di cento euro mensili per famiglia.

Naturalmente si tratta di una prima tranche di aiuti, destinati proprio alle famiglie che già si trovavano in difficoltà prima dell’esplosione del Covid 19. Ad essi dovrebbero presto aggiungersi misure più incisive, tese soprattutto a sostenere la capacità reddituale delle famiglie. In particolare si parla ormai apertamente di un Reddito di Emergenza (REM), che andrebbe a tamponare le esigenze dei soggetti meno garantiti.

Una situazione che potrebbe sfuggire di mano

Naturalmente i buoni pasto e le altre misure hanno il compito di mantenere la situazione dell’ordine pubblico sotto controllo. Iniziano infatti a moltiplicarsi gli allarmi sulla tenuta sociale, in un momento in cui è impossibile uscire di casa per andare a lavorare. Uno stato di cose la quale si riflette proprio su quella parte del Paese che ha meno garanzie.

Una situazione molto critica, che riecheggia del resto nelle parole del Ministro per il Sud, Peppe Provenzano. La sua esortazione a fare presto è perfettamente in linea con il serpeggiare di un malcontento sempre più evidente. Che nel caso non trovi risposte concrete, in tempi brevi, potrebbe creare notevoli problemi per la tenuta democratica. Non soltanto nella parte bassa dello stivale.

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