Povertà, disagio, disoccupazione e disperazione sono il terreno fertile trovato da una truffatrice che promettendo falsi posti di lavoro riusciva a farsi pagare dalla povere vittime. E la truffatrice è stata scoperta a Roma, zona Fiumicino. Adesso le indagini che hanno portato alla scoperta della truffatrice, si spostano sulla ricerca di altre probabili vittime oltre a quelle appurate già.
Un posto di lavoro per 800 euro
“Conosco qualcuno al Mef, dammi 800 euro e ti garantisco un lavoro”, questo ciò che faceva una truffatrice a Fiumicino che adesso è stata smascherata dalle Forze dell’Ordine. Come riportano molti organi di stampa, adesso la donna è stata sottoposta alla misura cautelare degli arresti domiciliari, mentre gli inquirenti stanno setacciando il territorio per scoprire quante e quali altre persone sono finite nelle grinfie della malvivente.
Una vera e ben organizzata truffa, con la donna che si vantava di avere conoscenze altolocate, addirittura al Ministero di Economia e Finanze. Ma il metodo della donna era molto variegato, perché sembra che a volte ad altre vittime si sia spacciata per una militare della Guardia di Finanza o ad altre ancora avrebbe detto di avere il potere di mettere mano alle graduatorie di vecchi e annosi concorsi.
Una donna insospettabile
La cosa clamorosa è che la truffatrice ha 71 anni di età e adesso è stata scoperta e arrestata dagli agenti del Commissariato di Fiumicino. Una delle sue vittime l’ha denunciata, ed è proprio quella a cui la donna aveva cercato di estorcere 800 euro in cambio di un posto di lavoro prodotto grazie alle conoscenze in sede ministeriali vantate dalla truffatrice.
800 euro che dopo la denuncia, sono stati portati a casa della truffatrice dalla vittima, che ha fatto da esca per i poliziotti. Una volta beccata, per la truffatrice non c’è stato niente da fare, con i militari che hanno perquisito la sua casa scovando diversi curriculum conservati e diversi sistemi di pagamento. E dai primi rilievi sul materiale rinvenuto, sono già spuntate fuori altre due vittime, una che aveva versato 600 euro e l’altra addirittura 10.000 euro.