Continua a far molto discutere la proposta delle gabbie in plexigas da utilizzare sulle spiagge in modo da consentire il distanziamento.
L’idea lanciata da una ditta modenese per salvare la stagione balneare incontra però una prima bocciatura nel Lazio, da parte di Ostia. Ove i gestori degli stabilimenti fanno capire di trovare al minimo balzana la proposta.
La risposta di Ostia
La risposta arrivata dal Comitato Balneari di Ostia, per bocca del suo presidente, Andrea Defonte, e dal Sindacato Balneari, si è sostanziata in un netto rifiuto. Un diniego derivante dal fatto che all’interno delle gabbie la temperatura potrebbe raggiungere livelli elevatissimi.
Un problema cui andrebbe ad aggiungersi quello della salsedine che le sporcherebbe ogni giorno. La proposta della “Nuova Neon Group 2” di Serramazzoni sembra quindi già bocciata.
Le proposte dei balneari ostiensi
Rimane però il problema di come provare a salvare almeno parzialmente una stagione che si preannuncia molto difficile per gli stabilimenti balneari.
Tra le proposte in campo ci sono invece quelle tese a ripercorrere le misure già in atto nella vita di ogni giorno, ovvero mascherine e distanziamento. Misure che, però, sembrano destinare a scoraggiare non poco la clientela, trattandosi comunque di limitazioni di non poco conto.
Il problema delle spiagge libere
Il problema più grande, però, sembra al momento rappresentato dalle spiagge libere, più che dagli stabilimenti. Se i secondi sembrano sposare l’idea di assumere steward per far rispettare le regole alla clientela, sulle spiagge libere non ci saranno figure tese a controllare il rispetto delle misure cautelative.
Un problema del resto già discusso all’interno del Municipio Roma X, il quale sembra attendere delucidazioni in tal senso dal governo nazionale. Cui spetta l’onere di fissare le linee guida da rispettare e l’individuazione dei controllori. Intanto, però, le prospettive per la prossima estate sembrano sempre più cupe per l’intero settore.