Piano Pronto Lazio, inizia la corsa ai prestiti regionali

Da ieri mattina è attivo il Piano Pronto Lazio. Il piano approntato dalla Regione prevede la concessione di prestiti sino a 10mila euro a tasso zero con un piano di rientro quinquennale. A beneficiarne saranno le imprese sino a 9 dipendenti e le partite IVA. Uno strumento che ha l’intento di andare incontro a chi è stato maggiormente colpito dalla crisi innescata dal coronavirus, che è però partito con evidenti difficoltà.

Piano Pronto Lazio, il sito si è subito bloccato

Sin dall’inizio il sito approntato per l’occasione ha denotato notevoli problemi di carattere tecnico. I quali si sono però risolti abbastanza presto, come assicurato da Artigiancassa, che gestisce la piattaforma. Tanto che alle 12 erano già state protocollate le 30mila domande presentate prima delle 10. Le difficoltà sono però riprese nel pomeriggio, tanto da rendere difficili anche operazioni come quelle tese ad allegare un codice fiscale o i documenti richiesti. Difficoltà che erano peraltro attese, proprio alla luce della mole di domande che ci si attendeva. Il prestito, infatti è rivolto praticamente a tutte le 500mila imprese presenti sul territorio regionale.

La convenienza del finanziamento

Per quanto riguarda le modalità di concessione, il prestito proposto dalla Regione Lazio prevede un anno di ammortamento. Ciò vuol dire che si inizierà a pagare la rata prevista a partire dal secondo anno. La convenienza del prestito è poi assicurata proprio dalla presenza del tasso zero. Una caratteristica che, ad esempio, manca nel caso del fondo di garanzia che è invece stato proposto a livello statale. In questo caso i prestiti possono arrivare a quota 25mila euro o comunque solo per il 25% del fatturato dell’impresa, con la garanzia al 100% apportata dallo Stato. Raffrontando i due strumenti non stupisce la vera e propria corsa al prestito della Regione Lazio, indice dei tempi difficili attraversati dal settore produttivo anche sul nostro territorio.   

About The Author

Impostazioni privacy