Il M5S della Tiburtina ha deciso di sfiduciare il suo presidente di Municipio, Roberta Della Casa. Il divario tra le controparti è ormai troppo netto, tanto da rendere impossibile cercare di recuperare un rapporto costruttivo. La decisione è stata ufficializzata da una mozione di sfiducia in cinque pagine depositata dopo la direttiva del 16 aprile, con cui la minisindaca aveva deciso di destinare 90mila euro agli eventi di Villa Farinacci, invece che al sostegno delle famiglie bisognose.
Un epilogo scontato
Si tratta semplicemente di un epilogo scontato, alla luce del fatto che la Della Casa ha in pratica deciso di ignorare il suo gruppo consiliare sin dall’inizio. Una gestione molto personale, che però ha presto fatto emergere l’insofferenza del gruppo municipale, il quale ora ha deciso infine di staccare la spina. Nel frattempo, però, lo scontro tra le due anime del M5S è riemerso con prepotenza.
La cacciata di Tozzi
In questa vicenda, un vero e proprio spartiacque è rappresentato dalla cacciata di Rolando Proietti Tozzi, ex vicepresidente del IV Municipio e assessore alle politiche sociali. Un atto arrivato dopo l’esautoramento di Emanuela Brugiotti (bilancio e trasparenza) e Claudio Perazzini (sport).
Il caso di Tozzi, però, è stato ancora più clamoroso, proprio per il fatto che questi fa parte della corrente di Roberta Lombardi. Tanto da spingere molti a ventilare come il vero motivo della sua cacciata sia da ricercare nella guerra intestina ormai in atto da mesi.
Un dissidio ormai inconciliabile tra i lombardiani e i fedelissimi di Virginia Raggi. Tra cui appunto Roberta Della Casa, che ora si appresta a sua volta ad essere esautorata. A pagare il conto, sarà comunque il M5S, che si appresta a perdere un municipio altamente simbolico come il IV, vera e propria Stalingrado romana che aveva riversato sul movimento di Beppe Grillo i voti che un tempo premiavano la sinistra.