La Fase 2 rischia di rivelarsi ingestibile a Roma, anche a causa di egoismi e problemi di vecchia data. Come quelli che stanno caratterizzando la discussione sulla riapertura dei locali pubblici nella Capitale.
Una discussione che vede i comitati civici fare muro contro l’ipotesi di mettere più tavolini all’aperto per agevolare il distanziamento e non porre un ulteriore freno in un momento economico così particolare.
La proposta del Campidoglio
La proposta del Campidoglio, per cercare di sostenere un settore in crisi come quello del commercio, è di concedere maggiore suolo pubblico per compensare la perdita di tavolini che deriverebbe dall’applicazione delle misure sanitarie. Una esigenza spiegata da Claudio Pica, presidente della Fiepet Confesercenti di Roma, davanti alla commissione Commercio: “Fondamentale è ampliare le Occupazioni di suolo pubblico del 20, 30%, perché perderemo il 60% dei posti“. Una proposta che, però, incontra la decisa opposizione dei residenti e dei comitati civici che li rappresentano. In particolare delle 15 associazioni e comitati del Centro storico, che non intendono indietreggiare dalla difesa del decoro urbano e dei beni monumentali di Roma.
La durissima risposta dei commercianti
La risposta dei commercianti, di fronte alla totale chiusura dei comitati è stata durissima e affidata alla pagina Senza tavolini Roma si spegne: “Eccola qua la solidarietà che ha sviluppato il Covid-19. Per loro possiamo anche morire, una lettera pretestuosa, senza senso e ricattatoria per i politici. Vergognatevi”.
Il riferimento è al fatto che i comitati, ancora una volta, sembrano muoversi più per input politici che per reale comprensione della realtà. Spalleggiati dal PD, in particolare da Orlando Corsetti, l’ex presidente democratico del I Municipio, quello del Centro Storico. Secondo il quale la proposta sarebbe lesiva del pubblico interesse e dannosa per la salute pubblica. Dimenticando che concedere più tavolini a bar e ristoranti servirebbe proprio per permettere il distanziamento e consentire ai commercianti di non dover chiudere del tutto.