Parchi pubblici riaperti, ingressi però contingentati e divieti di assembramento. Sembrano cose in contrasto netto, ma di fatto è quello che succederà in tutta Italia dal 4 maggio, perché il governo ha deciso di riaprire i parchi, ma a condizione che vengano rispettate le norme di sicurezza. E Conte in conferenza stampa, quando presentò il nuovo Dpcm, delegò i sindaci a fare rispettare le regole ed a prevedere chiusure autoctone se necessario. A Roma adesso nasce la querelle tra la Raggi ed il governo.
I parchi a Roma
Giovedì è in calendario un summit in Campidoglio, con la sindaca Raggi che incontrerà i tecnici del dipartimento per definire il piano riaperture parchi. Ma c’è il dubbio su chi dovrà controllare le aree, perché la Polizia locale è poca. E il governo ha ordinato controlli che, anche se prevedono azioni da parte di tutte le forze dell’ordine, sarà la Polizia locale ad occuparsene nella maggior parte dei casi.
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Ingressi a numero chiuso?
Parchi aperti a Roma dal 4 maggio, ma “a numero chiuso” , così dovrebbe essere in base alla linea che sembra prendere la Raggi. Dal 4 maggio l’accesso torna a essere consentito, come previsto da Conte e dal suo Dpcm che però non chiarisce affatto come andrà fatta l’operazione. Molti sindaci si lamentano sul fatto che i Comuni sono stati lasciati soli a gestire questa riapertura. Lamentele da tutte le parti, trasversali, perché pure la Raggi si è lamentata delle problematiche che potrebbero sopraggiungere.