Fase Due, l’incognita ATAC

Roma si prepara alla cosiddetta Fase Due con l’incognita rappresentata dall’ATAC. L’azienda dei trasporti, infatti, è ancora alle prese con la procedura del concordato per evitare il fallimento. Cui si aggiunge il peso di dover organizzare il trasporto di una massa comunque ragguardevole di persone in condizioni in cui la sicurezza potrebbe non essere adeguata. Un compito da far tremare i polsi.

Le linee più problematiche

Il primo problema è quello rappresentato dalle linee più trafficate. In questo novero ce ne sono 51, su cui sarà molto complicato rispettare il distanziamento. Secondo le previsioni dei tecnici, l’utenza giornaliera dovrebbe attestarsi intorno alle 300mila persone. Che potranno contare su circa 1300 vetture, ovvero l’88% dei mezzi disponibili.

Il problema dei controlli

Altro problema non facile da risolvere è poi quello dei controlli. Per effettuare i quali ci vorrebbero almeno 5mila persone. Ne sono disponibili, invece, non più di 800, che potranno garantirli nella metropolitana e presso le palone, ma non a bordo. La Regione avrebbe voluto far impiegare in questa attività i percettori del Reddito di Cittadinanza, ma saranno i vigili urbani ad essere coinvolti in questa attività, presso le fermate.

Capienza dimezzata e niente aria condizionata

Per quanto riguarda l’interno dei mezzi, le vetture avranno una capienza dimezzata. Inoltre non sarà possibile attivare l’aria condizionata. Spetterà poi ai conducenti la decisione se far salire ulteriori viaggiatori o se saltare le fermate in caso nessuno prenoti la discesa. Una decisione che, però, non piace ai sindacati, in quanto espone gli autisti alla possibilità di aggressioni. Una situazione quindi molto complicata, tale da spingere i sindacati a lanciare un appello alla collaborazione nei confronti dell’utenza.

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