Ancora due settimane di chiusura per le spiagge di Ostia. A deciderlo è stata Virginia Raggi, spinta a farlo dalla mancanza di vigili in grado di effettuare i controlli. E’ stato il comando Generale del corpo di polizia Locale di Roma Capitale a farlo presente con una comunicazione acquisita al protocollo del Dipartimento Sicurezza e Protezione Civile, obbligando quindi la sindaca a prolungare la chiusura del litorale di sua competenza.
La pena per chi contravviene alle disposizioni
Sono quindi confermate le multe spettanti in caso di “violazione” dell’ordinanza, da 25 a 500 euro, cui vanno a sommarsi le conseguenze di carattere penale. Possono invece accedere i lavoratori addetti alla manutenzione, alla pulizia e alla sanificazione di strutture e spazi aziendali. Ora resta da capire cosa accadrà dopo il 17 maggio, considerata la discussione che anima i balneari ostiensi.
Il rebus rappresentato dalla stagione balneare
Per quanto concerne la vera e propria stagione balneare, infatti, è tutto ancora in alto mare. Naturalmente gli stabilimenti intendono ripartire, ma i problemi rappresentati dal pericolo coronavirus permangono. In pratica occorre cercare di dare vita ad un sistema in grado di garantire il necessario distanziamento lungo tutto il litorale ostiense. Un problema che potrebbe essere affrontato più facilmente dagli stabilimenti. I quali, peraltro, hanno già escluso la possibilità di utilizzare gabbiotti in plexigas, idea lanciata da un’azienda emiliana nelle passate settimane e bollata alla stregua di una boutade.
Altro problema è poi rappresentato dalle spiagge libere, per le quali non si sa chi potrebbe effettuare una sorveglianza efficace, considerato il gran numero di possibili utenti. Mentre la manutenzione potrebbe essere assicurata proprio dai gestori degli stabilimenti. Sempre per le spiagge libere, poi, si pone il problema di reperire i bagnini. Un problema di non poco conto di questi tempi, considerato come già nelle stagioni normali fosse sempre più complicato trovarne.