La Fase Due è iniziata a Roma con diverse file a bar e pizzerie, tanto da rendere abbastanza complicato mantenere il distanziamento. Come è successo del resto per le banche, con lunghe file di persone in attesa di poter utilizzare il bancomat. Molto in voga il cosiddetto take away, cui si potrebbero convertire in molti ove il coronavirus dovesse continuare a riservare i suoi colpi di coda.
Molti negozi non riaprono, per il momento
Se per alcune attività è iniziata la ripresa, sono però molti i negozi che non intendono riaprire, non ravvisandone alcun vantaggio. A meno che non arrivino gli aiuti statali. Mentre i commercianti che hanno dato luogo a “La voce dei locali di Roma”, chiedono a loro volta a Virginia Raggi una serie di misure tra cui l’ampliamento gratuito dell’occupazione di suolo pubblico per i tavolini all’aperto, lo storno dei pagamenti già effettuati nel 2020 e nell’ordine del 50% per il 2021. E, ancora, la riduzione al 100% della Tari, Cip e Imu e interpretazioni più elastiche per quanto concerne la chiusura della Ztl e i controlli. Anche alla luce della confusione che ancora vige circa le norme sull’emergenza sanitaria.
Il problema dei Bed & Breakfast
Una situazione del tutto particolare è poi quella rappresentata dai Bed & Breakfast. La pratica scomparsa del turismo li pone in una situazione molto complicata da sostenere. Per loro, è come se il lockdown non fosse terminato, considerato che a Roma non si attendono arrivi turistici perlomeno nel corso della stagione calda. Per chi ha mutui da pagare, in particolare, la assoluta mancanza di aiuti da parte del governo potrebbe rivelarsi un vero e proprio dramma. Tale da rischiare di far letteralmente scomparire questo settore dalla proposta ricettiva della Capitale.