Il commissario straordinario all’emergenza Domenico Arcuri aveva addirittura dato vita ad una conferenza stampa, per affermare che il 4 maggio sarebbero state nelle farmacie, al prezzo di 50 centesimi.
Ad oggi, invece, delle mascherine non si hanno tracce, tanto da essere diventate oggetto di una vera e propria caccia da parte dei romani (e non solo).
Una vera e propria caccia al tesoro
Le farmacie romane, ormai da giorni, sono oggetto di pellegrinaggio da parte di persone che vogliono acquistare le mascherine. Una caccia che rischia di restare senza risultati di rilievo. A spiegarne il motivo è stato il presidente di Federfarma, Marco Cossolo, il quale ha provveduto a chiarire i veri termini della situazione. “È da almeno quindici giorni che gli importatori non le consegnano più”. Il motivo? E’ da ricercare nel fatto che i broker hanno in pratica smesso di lavorare con il nostro Paese, essendo impossibilitati a fissare un costo a loro conveniente.
Il vademecum dell’ordine provinciale dei medici chirurghi e odontoiatri
La situazione, secondo le fonti ufficiali, dovrebbe iniziare a risolversi entro un paio di giorni. Nel frattempo, però, l’ordine provinciale di Roma dei medici chirurghi ed odontoiatri ha deciso di varare un vademecum teso alla protezione non solo del personale sanitario, ma anche dei pazienti, dal titolo “Indicazioni Operative per la prevenzione da contagio SARS- CoV- 2”.
Lo stesso ordine ha anche provveduto a spiegare il vero scopo affidato alle mascherine.
Esse, infatti, obbediscono all’esigenza di evitare che chi le indossa possa contaminare l’ambiente, limitando proprio la trasmissione degli agenti infettivi. Per poterlo fare, però, devono essere prodotte nel rispetto delle norme di legge. Inoltre devono essere in grado di resistere agli schizzi liquidi, garantire la necessaria traspirabilità l’efficienza di filtrazione batterica e la pulizia dai microbi. Resta da vedere quante di quelle in circolazione siano in grado di dare effettive garanzie in tal senso.