Anche a Roma monta la protesta contro l’insufficienza degli aiuti messi in campo a livello istituzionale al fine di fronteggiare l’emergenza coronavirus e il conseguente confinamento che ha impedito a molte persone di lavorare. In molti quartieri popolari, infatti, le richieste sono state molto superiori al previsto e molte famiglie non sanno come fare per ovviare alla situazione che si è venuta a creare.
La denuncia di Giovanni Serra
A rivelare quanto sta accadendo è stato Giovanni Serra, direttore del dipartimento Politiche sociali del Campidoglio, nel corso di una audizione di fronte alla commissione Trasparenza del comune. Il budget approntato dalla Regione Lazio, infatti, non basta per riuscire coprire tutte le 97mila domande che sono state sinora convalidate.
Ne consegue che i nuclei familiari che hanno il diritto di ricevere i buoni spesa, ma ricevono già altri sussidi, non potranno averli e dovranno accontentarsi di una mail in cui si spiegherà loro il motivo. Secondo Serra, comunque, la situazione in atto deriva da una evidente sottostima da parte della Regione.
Quanti sono coloro che hanno diritto all’aiuto
Lo stesso Serra ha poi aggiunto che saranno invece integralmente coperti tutti gli aventi diritto riconosciuti, circa 70mila nuclei familiari (per complessive 219 mila persone) che hanno già ricevuto i buoni o li riceveranno nei prossimi giorni. Ad essere escluse quindi, saranno 27mila famiglie che già sono coperte da altri aiuti.
Ad essi si devono aggiungere i senza fissa dimora, i richiedenti asilo, tutti coloro che detengono un permesso di soggiorno o di protezione internazionale e i lavoratori residenti fuori dal territorio comunale, ma di stanza a Roma. Si stima che ammonti a non meno di 100mila il numero di queste persone, a conferma di una evidente sottovalutazione dei fenomeni di povertà che caratterizzano ormai da tempo la Città Eterna.