Ex cda di AMA indagato per falso in bilancio

L’eredità del passato torna a farsi sentire sul Comune di Roma. Stavolta ad essere nella bufera è il vecchio consiglio di amministrazione dell’AMA. In particolare sotto inchiesta c’è l’ex presidente del Cda della municipalizzata che si occupa dei rifiuti, Daniele Fortini, in carica dal 2014 al 2016. Il reato per il quale è stato posto sotto indagine dalla Procura di Roma è quello di false comunicazioni sociali.

L’inchiesta della Procura di Roma

Il focus dell’inchiesta, coordinata dai procuratori aggiunti Paolo Ielo e Rodolfo Sabelli, si appunta su una somma di 250 milioni di euro proveniente, secondo gli inquirenti, dall’acquisizione dell’imposta Tari, tassa che la municipalizzata dei rifiuti riscuote per conto del Comune di Roma, avendo però l’obbligo di restituire la somma al Campidoglio.

Nel decreto di sequestro proprio Fortini, insieme ai consiglieri Rodolfo Murra e Carolina Cirillo sono accusati di aver inglobato nel bilancio relativo al 2015, l’importo di 140,5 milioni di euro quale finanza propria della società, senza procedere alla separazione della quota della Tari che l’azienda riscuote per conto del Comune. Il tutto con il preciso fine di conseguire un ingiusto profitto.

Un quadro aziendale caratterizzato da totale confusione

C’è poi un quarto indagato, ovvero Antonella Giglio, che come amministratore unico avrebbe proseguito la pratica inaugurata in precedenza prima di abbandonare l’AMA nel 2017. E’ la stessa Procura ad affermare come l’osservazione dei bilanci di Ama tra il 2013 e il 2016 faccia emergere un «quadro aziendale caratterizzato da una totale confusione fra il patrimonio proprio e il patrimonio di pertinenza di Roma Capitale, gestito dalla società partecipata in virtù di accordi di affidamento del servizio di accertamento e riscossione dei tributi Tares prima e Tari poi».

Ora non resta che cercare di fare chiarezza, utilizzando gli estratti conto e i contratti stipulati tra l’azienda da una parte e Bnl e Popolare di Sondrio dall’altra. Documenti che sono stati acquisiti dalla Guardia di Finanza su incarico della stessa Procura.

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