E’ arrivata al previsto epilogo la crisi interna al Movimento 5 Stelle del Municipio Roma IV. La mozione di sfiducia verso la propria mini sindaca, Roberta Della Casa, è stata infatti approvata all’unanimità.
L’epilogo, però, non deve essere piaciuto molto ai vertici nazionali. Vito Crimi, infatti, ha subito sospeso i protagonisti di una vicenda che sembra abbastanza abnorme e segnala lo stato di sbando del M5S a Roma, ormai dilaniato dalla guerra tra Virginia Raggi e Roberta Lombardi.
Un epilogo ormai scontato
La vicenda è terminata come era prevedibile, ovvero con la sfiducia alla Della Casa. Un atto spropositato alla luce dell’accusa dei suoi consiglieri, ovvero l’aver deciso di spendere 90mila euro per gli eventi di Villa Farinacci, invece di destinarli all’emergenza coronavirus. Una accusa che non si regge in piedi, considerato come non sarebbero stati i soldi in questione a risolvere i problemi in una città come Roma. E’ del tutto evidente, quindi, che il problema fosse rappresentato proprio da Roberta Della Casa.
Una fedelissima della Raggi
Roberta Della Casa, infatti, è considerata una fedelissima di Virginia Raggi, della quale è stata in pratica la longa manus in un municipio, quello del Tiburtino, che ha una forte valenza simbolica. Si tratta infatti del territorio più rosso della Capitale, tanto da essere definito un tempo la Stalingrado romana.
Proprio per questo motivo, l’esito non poteva essere accettato tranquillamente dal M5S nazionale. Che infatti ha provveduto a sospendere immediatamente i consiglieri municipali responsabili di un atto giudicato alla stregua di una assurdità.
Ora non resta che capire cosa vorrà fare la Raggi. Se è data per scontata la decisione di commissariare il Municipio inviando un proprio delegato a guidarlo, bisogna vedere se sarà proprio la Della Casa. Una ipotesi che circola ormai da giorni e che potrebbe vedere la Raggi raccogliere la sfida della fazione avversa.