Aggressione di Casa Pound a Virginia Raggi in visita a Ostia

Gravissima contestazione dei militanti di Casa Pound e di un ristretto numero di commercianti sobillati dal gruppo neofascista a Ostia, ai danni di Virginia Raggi. La sindaca era andata in visita al mercato di Via Orazio dello Sbirro ed è stata accolta dalle minacce di un gruppo di militanti della destra estrema, come al solito incapaci di rimanere nell’ambito di espressione consentito da una democrazia cui sono del tutto alieni, che le ha impedito di scendere dall’auto per una ventina di minuti.

Cos’è accaduto

Evidentemente a corto di argomenti, come troppo spesso gli accade, i militanti di Casa Pound hanno accolto la sindaca accusandola di fare passarelle, una accusa evidentemente strumentale alla luce delle tante contestazioni verso una classe politica accusata troppo spesso di essere aliena al contatto coi cittadini.

Sin qui non sarebbe stato neanche grave, se il gruppo non avesse apertamente minacciato la Raggi impedendole di scendere dall’auto, come la sindaca ha poi fatto per parlare coi commercianti e monitorare lo stato dei lavori relativi alla nuova segnaletica di sicurezza anti-covid.

Per poi passare alla verifica sullo stato di avanzamento dei lavori allo skate park e alla prevista visita allo stabilimento Zodiaco. Una brutta pagina per la politica romana, se proprio si intende annoverare i sempre più discutibili comportamenti di Casa Pound in questo novero.

La condanna di Andrea Coia

A condannare l’accaduto è stato Andrea Coia, presidente della commissione comunale Commercio. Il quale ha avuto gioco facile nel ricordare come la Raggi non sia di certo avulsa al contatto con la cittadinanza. Alla fine la sindaca è comunque riuscita a portare a termine la sua visita, ma rimane la pessima impressione lasciata dai militanti di Casa Pound, ormai abituati a comportamenti che non dovrebbero più essere tollerati. Resta ora da vedere se le altre parti politiche condanneranno l’atto di Casa Pound o se preferiranno cavalcare a loro vantaggio una situazione assolutamente fuori dal recinto democratico.

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