Dopo la vicenda di Ostia, quando una gazzarra inscenata dai militanti di Casapound ha cercato di impedirle di svolgere una ricognizione tesa a capire la situazione lungo il litorale, Virginia Raggi torna ad occuparsi del gruppo neofascista. Dimostrando di non avere alcuna intenzione di lasciarsi intimorire.
Si prospettano quindi tempi duri per Casapound, considerata la determinazione che la sindaca di Roma ha già messo in mostra nella questione relativa agli espropri condotti contro i Casamonica, contro i quali nessuno aveva osato muovere un dito prima di lei.
Virginia Raggi: Casapound deve andarsene via
Casapound deve assolutamente sgomberare: questo è il commento di Virginia Raggi all’ennesima prodezza del gruppetto neofascista che occupa ormai da decenni lo stabile di Via Napoleone III, con un danno erariale accertato dalla Corte dei Conti nell’ordine dei 4,6 milioni di euro.
Proprio l’accento che la sindaca continua a riservare alla questione, a differenza dei sindaci precedenti che avevano dato vita ad un antifascismo di facciata, fatto solo di parole, spiega l’astio di Casapound verso la Raggi. Che dal canto suo non ha alcuna intenzione di arretrare di un millimetro.
La Raggi continuerà a chiedere lo sgombero
Una intenzione, quella della sindaca esplicitata nell’intervista rilasciata a Radio Rock. Nel corso della quale Virginia Raggi ha ricordato con rammarico che lo stabile occupato da Casapound non è del Comune, bensì del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Se fosse toccata a lei occuparsi della questione, con ogni probabilità oggi la vicenda sarebbe terminata come quella delle villette dei Casamonica.
Immobili che dovevano essere sgombrati da anni, ma su cui nessuno aveva mai osato procedere come fatto invece dalla Raggi. Non ci sarebbe da stupirsi, a questo punto, che la Raggi tornasse alla carica presso il Mef per chiedere che anche ai neofascisti di Casa Pound venisse applicata la legge, come è stato fatto per altri, dimostrando che non c’è più spazio per chi non rispetta le regole.