Continuano le manovre intorno alla Roma. Dopo le voci relative all’offerta di 350 milioni di euro da parte del fondo CVC, rifiutata da James Pallotta, ora si torna a parlare di Dan Friedkin, il cui interesse per la società giallorossa non è mai scemato realmente.
L’offerta di Dan Friedkin
A parlare di quanto sta accadendo intorno alla Roma è stato il quotidiano Milano Finanza. Secondo il giornale economico, infatti, Friedkin avrebbe presentato a sua volta un’offerta di 580 milioni di euro.
Comprensiva però di 90 milioni circa come aumento di capitale riservato. In pratica, la proposta sarebbe di circa 490 milioni, di cui 300 sarebbero i debiti e il rimanente il valore assegnato agli asset societari.
Il problema consiste nel fatto che in tal modo Pallotta e i suoi soci verrebbero a ritrovarsi con una minusvalenza intorno ai 100 milioni. Considerazione che avrebbe spinto l’attuale proprietario a opporre un secco rifiuto.
Un rifiuto tattico?
Resta da capire se il no di Pallotta sia definitivo o semplicemente teso a spingere Friedkin ad alzare la sua proposta. A conforto della seconda ipotesi, in cui spera gran parte della tifoseria giallorossa, ormai stanca dell’attuale proprietà, è il fatto che ove optasse per un definitivo rifiuto Pallotta sarebbe obbligato a reperire nuova liquidità da immettere nella società.
A meno di non voler cedere alcuni dei gioielli giallorossi, a partire da Zaniolo, Diawara e Pellegrini. Una mossa che scaverebbe ulteriormente il solco già molto largo esistente con una tifoseria evidentemente insoddisfatta.
Proprio questo è il motivo che spinge gli osservatori a prevedere una svolta nel mese di luglio, quando si saprà se la Roma sarà riuscita a cogliere l’accesso alla Champions League e saranno state diradate le voci relative alla questione stadio. In quel caso lo scenario potrebbe nuovamente mutare, in concomitanza con l’allentarsi della morsa operata anche sulla Roma dal Covid-19.