Ricordiamo tutti quando il Sindaco di Roma, Virginia Raggi, ha chiesto lo sgombero del “quartier generale romano di Casapound”, sollecitando anche l’intervento del Ministro della difesa Lorenzo Guerini e dell’economia Roberto Gualtieri. La procura della Repubblica capitolina oggi ha finalmente ottenuto dal gip (giudice per le indagini preliminari) il sequestro preventivo dello stabilimento in via Napoleone III, sede storica di Casapound, sull’Esquilino.
Reati contestati al movimento
I reati che si contestano al movimento di estrema destra sono quello di istigazione all’odio razziale e di occupazione abusiva, a conclusione di un’indagine condotta dalla Digos della Questura di Roma. Casapound, infatti, dal 2003 occupa uno stabilimento a un passo dalla Stazione Termini dove vivono anche numerose famiglie in emergenza abitativa.
Il danno erariale che sarebbe stato arrecato dalla condotta abusiva del movimento secondo la stima della Corte dei Conti toccherebbe una soglia esorbitante: 4,6 milioni di euro. A tanto ammontano i canoni non riscossi dal Demanio e dal Miur (Ministero dell’Istruzione, Università e della Ricerca che ha l’immobile in uso) per omessa disponibilità del bene.
Precedenti richieste di sgombero
Lo stabile, sede del movimento neofascista, è, infatti, di proprietà del Demanio e già il 19 Luglio 2019 il suo ex Direttore Riccardo Carpino ne aveva ordinato lo sgombero con una diffida accompagnata da una denuncia alla Procura di Roma. Nei mesi successivi, l’atto di diffida viene impugnato dai militanti di estrema destra prima davanti al TAR e poi davanti al Consiglio di Stato.
Reazioni dal mondo politico e da Casapound
Il Viceministro dell’Economia Laura Castelli dice “ci lavoriamo da tanto, finalmente si ristabilisce la legalità”. Per il Sindaco di Roma, Virginia Raggi “la criminalità non si è mai nascosta a Roma da quando sono in carica, ma io non mi sono mai fermata: la procura ha fatto un ottimo lavoro, notificando un ordine di sequestro per l’immobile di via Napoleone III, occupato da oltre 18 anni da Casapound” e aggiunge “un momento storico, una vittoria per la città”. Ieri, invece, il portavoce del movimento, Davide di Stefano, aveva minimizzato riducendo tutta la vicenda a “solo un incontro in questura”. Stamattina, invece, i leader di Casapound hanno diffuso l’inno nazionale dalla finestre dello stabile di via Napoleone III, quartier generale del movimento, e hanno appeso una bandiera tricolore.
Un altro stabile ad Ostia
Adesso tocca ai prefabbricati di Villaggio Azzurro, di Via delle Baleniere 123, chiudere le porte a Casapound che li ha occupati in piena emergenza coronavirus. Ne è convinta il Sindaco Virginia Raggi che ne ha chiesto lo sgombero con una lettera inviata al Ministro Guerini. Gli immobili sono di proprietà del Ministero della Difesa ed, infatti, è stata proprio l’Aeronautica Militare, gestore degli spazi, ad annunciare la denuncia.