Nonostante il campionato di calcio si sia fermato per mesi durante il lockdown, diversi gruppi di ultras e di estrema destra si sono comunque tenuti in contatto sui canali social e hanno anche deciso di organizzare “a distanza” una protesta contro il Governo e la sua gestione dell’emergenza Covid da portare in piazza nella manifestazione del 6 Giugno organizzata a Roma per le ore 15.00 al Circo Massimo in cui sono attese 5mila persone da tutta Italia. La Questura è verso l’autorizzazione, ma Anpi e Pd replicano: «Prefetto e Questore vietino questa iniziativa».
L’ANPI ed il PD capitolino si oppongono alla manifestazione
L’Anpi Roma (Associazione Nazionale Partigiani Italiani), si oppone all’ evento e con una lettera al Prefetto ed al Questore di Roma chiede che “che venga impedita la manifestazione pericolosa ed eversiva e che si applichino nei confronti di tali gruppi neofascisti il dettato costituzionale e le leggi della Repubblica”.
Anche il PD capitolino è contro l’iniziativa e tuona «Il Pd romano sostiene l’appello dell’Anpi e delle associazioni antifasciste della Capitale nel chiedere a prefetto e questore di vietare la manifestazione. Nelle giornate del 30 maggio e del 2 giugno scorsi sono già state calpestate le regole per le vie di Roma e insultate le istituzioni democratiche. Roma medaglia d’oro al valor militare per la Resistenza non merita questo ulteriore oltraggio che mette a repentaglio ancora una volta l’ordine pubblico e la salute di tutti i cittadini. La Capitale non puo’ e non deve accogliere chi semina odio e violenza sulle ferite del paese offendendo la Costituzione e la democrazia. Non passeranno, insieme ai nostri eletti ci batteremo in ogni sede per impedirlo”.
Si riuniscono gli ultrà di tutta Italia
I promotori dell’iniziativa sono alcuni gruppi organizzati del tifo delle città del Nord, tra cui gli ultras del Brescia della Brigata Leonessa, che hanno utilizzato youtube ed i canali social sin dall’ inizio del mese di maggio per cercare adesioni. Non solo Forza Nuova ma altri gruppi di estrema destra provenienti da tutta Italia scenderanno in piazza a manifestare, definendosi “I Ragazzi d’Italia”, tra cui: Ultras Lazio, il Fronte Veneto Skinheads e gruppi ultrà da Varese, Udine, Verona, Padova, Piacenza, Torino, Milano, Genova, Piacenza, Bologna, Ascoli. Questo è solo il primo di una serie di appuntamenti che dovrebbero coinvolgere anche altre città.
Il piano di sicurezza della Questura
Una volta autorizzata la manifestazione del 6 Giugno dalla Questura di Roma, il questore stesso Carmine Esposito ha già pronto il piano di sicurezza per garantire l’ordine pubblico, con vigilanza anche negli scali ferroviari e negli aeroporti, oltre che ai caselli autostradali, dove dovrebbero transitare in auto e pullman la maggior parte dei manifestanti.
Tra gli ultras c’e’ anche chi dice no
I tifosi ultras dell’Atalanta non parteciperanno all’evento del 6 giugno e comunicano ufficialmente: “Dopo aver letto il nostro nome associato ad una manifestazione che si terrà a Roma, la Curva Nord Bergamo vuole, con forza, ribadire che MAI sarà coinvolta in iniziative che non c’entrano con il mondo Ultras ed è per questo che prendiamo le distanze da tutto questo. Ognuno, personalmente, è sempre libero di pensare e agire come meglio crede, di partecipare ad ogni iniziativa che ritiene opportuna ma senza coinvolgere una Curva che da sempre si è distinta per apoliticità e che ha fatto dell’unione la propria forza”.
Dello stesso avviso i Bandoleros Pordenone: “in accordo con il movimento nazionale del tifo organizzato “Basta Abusi”, intendiamo comunicare la nostra non adesione alla manifestazione del 6 giugno pubblicizzata come “i Ragazzi d’Italia” e strumentalmente attribuita agli Ultras d’Italia: vogliamo rivendicare la storica apoliticità, fatta di impegno concreto e sociale nel territorio, che distingue il movimento ultras pordenonese da anni”. “Basta abusi” che riunisce più di 150 gruppi ultras ha definito la manifestazione “lontana dai nostri valori”. Nemmeno il tifo ultras del Napoli sarà in piazza il 6 giugno e si riserva di creare da sé una rete di appuntamenti che partendo dal territorio arrivino a Roma.