Lazio e Covid, polemiche per l’assenza di test dopo ritorni da Sardegna

La Sardegna è diventata il nuovo focolaio di coronavirus per eccellenza in Italia. Questo dopo le notizie dei contagiati del Country Club di Porto Rotondo, piuttosto che dopo quelle relative ai contagi del Billionaire, compresi moltissimi personaggi Vip.

La paura del coronavirus continua a montare e la Sardegna è sotto la lente di ingrandimento. Ma non sempre è così, perché sembra che i controlli per chi rientra dalla Costa Smeralda e dalla splendida isola, spesso siano assenti. E le polemiche montano feroci soprattutto nella Regione Lazio.

Ben 20mila vacanzieri sono tornati a Roma senza alcun problema

Quasi 20mila sarebbero i vacanzieri di ritorno dalle spiagge della Gallura e dal resto della Sardegna, che una volta a Roma, non sono stati sottoposti a tampone. Ma come, non doveva essere consigliabile e soprattutto necessario, visti gli ultimi dati sul Covid in Sardegna, che chi fa rientro sulla terra ferma, proveniente dall’isola, doveva essere controllato? 20mila turisti significa che uno su 5 di quelli che ritornano dalla Sardegna schivano i tamponi, in barba alle misure di sicurezza ed al contrasto dei contagi.

Problemi relativi all’obbligo dei tamponi

Il nodo sta tutto nel fatto che a differenza di Malta, Croazia, Spagna e Grecia, che sono luoghi al ritorno dai quali, il governo ha deciso di sottoporre a tampone obbligatorio i viaggiatori, per chi rientrava dalla Sardegna c’era solo una specie di suggerimento a farsi controllare, ma nessun obbligo. Purtroppo è la gente che non ha capito la gravità della situazione, che non ha ben capito il fatto che soprattutto nel Lazio, il boom di contagi tra chi proveniva dalla Sardegna, doveva spingere all’attenzione.

Lo ha ribadito anche l’Assessore Regionale alla Sanità, Alessio D’Amato che ha confermato come molti passeggeri di aerei che dalla Sardegna sono atterrati a Ciampino e Fiumicino e molti passeggeri delle navi attraccate a Civitavecchia e provenienti sempre dalla Sardegna, non hanno accettato di farsi controllare ne tanto meno si sono recati ai Drive In sanitari allestiti dalla Regione.

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