Roma: oggi hanno riaperto 9 scuole ogni 10, ecco come è andata

Gli amministratori hanno parlato positivamente delle riaperture delle scuole a Roma. Oggi infatti sono ripartite le scuole della capitale, non tutte naturalmente, ma la maggior parte si. Infatti i dati sottolineano che sono state riaperte il 90% delle scuole. Ecco le prime sensazioni e i primi commenti su queste riaperture.

Riaprono le scuole, con regole rigide e alcuni disagi

Ingressi scaglionati, mascherine, dispenser con il gel igienizzante, percorsi obbligati all’interno degli istituti, sono queste le tipologie di situazione che lavoratori della scuola e studenti hanno trovato oggi alla riapertura degli istituti nella Capitale. Tutte cose necessarie e previste per detonare il pericolo contagi da coronavirus, con il Covid che ancora minaccia la popolazione.

Le difficoltà nella riorganizzazione delle scuole e le polemiche sono dietro l’angolo? Sicuramente no, anche se il primo giorno di riapertura non ha fatto segnalare, se non in alcuni casi, grosse problematiche.

La Regione gongola, ma qualcuno si lamenta

“Il 70% degli istituti del Lazio ha aperto, il 90% a Roma” questi i dati diramati direttamente dalla Regione Lazio. Le scuole ancora chiuse sono quelle dove occorrono ancora alcuni giorni per soddisfare il fabbisogno di aule adatte a contenere in sicurezza gli studenti. Gli studenti del Lazio sono oltre 700.000 e senza scuola oggi sono rimasti in 16.000. Servono alcuni giorni per completare lavori strutturali necessari a ricavare nuovi spazi e terminare le operazioni di sanificazione.

Nelle scuole che hanno aperto, si segnalano però studenti che sono stati costretti a stare in aula sui classici banchi, senza poter essere distanziati e senza la possibilità di togliere la mascherina durante tutte le ore di lezione. Mancano ancora in alcuni istituti i banchi monoposto, così come in alcuni Istituti è emerso che mancavano i banchi e che gli alunni sono stati costretti a stare seduti solo sulle sedie. Ci sono scuole dove mancano le mascherine e dove sono stati costretti gli alunni ad utilizzare le loro.

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