Bambino ingerisce cocaina del padre: portato in ospedale

Un bambino di soli 13 mesi ha ingerito la cocaina del padre ed è stato portato in Ospedale. Lasciato solo sul divano, il piccolo ha mangiato la polvere bianca che dovrebbe essere caduta dai pantaloni del padre. Infatti, entrambi i genitori fanno uso della droga che, di conseguenza, in casa non manca mai.

Il bimbo è stato portato in ospedale dove i medici del policlinico Umberto I lo hanno salvato sabato pomeriggio. Ora il piccolo è fuori pericolo di vita. Il personale sanitario ha subito allertato la Polizia che ha portato i genitori in commissariato. Sono stati proprio loro a confermare l’accaduto rischiando ora l’accusa di maltrattamento verso il figlio.

I dettagli della vicenda

La Polizia è intervenuta nel tardo pomeriggio di sabato dopo che i medici del Pronto Soccorso Pediatrico dell’Umberto I li ha avvertiti. Proprio qui era stato trasportato il piccolo di 13 mesi a bordo di un’ambulanza proveniente da Civita Castellana, nel viterbese. Gli investigatori del commissariato Prenestino si sono messi immediatamente al lavoro per scoprire i dettagli della vicenda.

Il personale sanitario ha subito soccorso il bambino che, dopo qualche momento di apprensione, ha dato segni di miglioramente uscendo dal pericolo di vita. Non è chiaro quanta cocaina abbia assunto il piccolo, ma fortunatamente non sarebbe stata molta e avrebbe provocato in lui solo un grande stato di agitazione.

Bambino ingerisce cocaina: i genitori rischiano di essere accusati

Nelle prossime ore i genitori del bambino che ha ingerito cocaina potrebbero essere accusati di maltrattamenti in famiglia. Essi verranno anche segnalati in Prefettura come consumatori abituali di stupefacenti. Tali provvedimenti porterebbero ad analisi mensili di controllo e alla sospensione della patente di guida.

Inoltre, gli assistenti sociali interverranno per monitorare cosa succede nella famiglia e come viene gestito il bimbo. Questo risulterà molto importante dal momento che la madre è attualmente incinta di un fratellino. Oltre alla Procura ordinaria è già stata informata anche la Procura dei minori.

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