Nella giornata di lunedì 25 gennaio 2021, il comando provinciale della Guardia di Finanza di Roma ha bloccato Matilde Ciarlante che è stata arrestata. La donna era in fuga dal 2014 ed era considerata una dei 100 latitanti più pericolosi d’Italia. Nello specifico è stata fermata nella zona Prati della Capitale come una normale cittadina. La donna ha però esibito documenti falsi. Di conseguenza è stata individuata, arrestata, processata per direttissima e messa in carcare presso la casa circondariale di Rebibbia.
Matilde Ciarlante arrestata a Roma
Matilde Ciarlante è stata arrestata lunedì 25 gennaio 2021 a 67 anni. La donna, in fuga dal 2014, si era sottratta a due ordini di esecuzione di pena. Il primo risale proprio al 2014 ed è stato emesso dalla Procura della repubblica di Roma. Il secondo risale al 2017 ed è stato emesso dalla Procura Generale della Corte di Appello di Napoli. Ora dovrà scontare le due condanne che sono di 6 anni e 10 mesi per il reato di impiego di denaro, beni e utilità di provenienza illecita e altri 4 anni e 5 mesi per associazione di tipo mafioso.
Gli inquirenti hanno fatto sapere che Matilde Ciarlante è «la vedova di Giuseppe Cillai – morto nel 2002 – prima affiliato alla Nuova Camorra Organizzata facente capo a Raffaele Cutolo, e successivamente al boss campano Pasquale Galasso prima di diventare “alleato” di Enrico Nicoletti, storico cassiere della Banda della Magliana. Una volta divenuto collaboratore di giustizia, Pasquale Galasso, di cui Cillai era stato per diversi anni uomo di assoluta fiducia, ha rilasciato dichiarazioni accusatorie nei confronti dei due coniugi».
L’identikit della latitante era stato realizzato dagli specialisti del Gico del Nucleo di Polizia Economico-Finanziario. Proprio loro avevano indagato, con evidente merito, sulla possibile presenza nella Capitale della donna ricercata da molti anni in tutta Italia.
Le parole della Guardia di Finanza
La Guardia di Finanza ha spiegato che la donna è stata localizzata lunedì 25 gennaio nella zona di Prati a Roma. La latitante si trovava nei pressi dello studio professionale di un parente. «Una volta fermata, ha esibito un documento risultato falso e ha fornito dati anagrafici non veritieri» hanno fatto sapere gli inquirenti.
«Su disposizione della Procura della Repubblica Matilde Ciarlante è stata quindi tratta in arresto per essere sottoposta a processo per direttissima davanti al Tribunale di Roma, concluso con il patteggiamento di una pena di 2 anni di reclusione per i reati di possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi e false dichiarazioni sulla identità. L’ex latitante è stata portata presso la Casa circondariale di Rebibbia a Roma» ha concluso la Guardia di Finanza.