Le donne vittime di femminicidio sono ancora troppe. I dati emessi dal Dipartimento Centrale della Polizia Centrale indicano che le vittime di omicidi di sesso femminile nel 2019 sono state 111, mentre nel 2020 sono state 112. In particolare, in ambito familiare affettivo, le vittime registrate due anni fa sono state 94 e 98 nell’anno appena passato. Il dato che più spaventa, però, è quello relativo alle donne uccise da partner o ex: 68 nel 2019, 66 nel 2020. C’è stato un decremento, sì, ma questi numeri sono ancora inammissibili.
Per questo, nel corso della Giornata Internazionale della Donne, le Forze di Polizia ARGOS hanno presentato in conferenza stampa all’interno dello Stadio Olimpico, in collaborazione con la S.S. Lazio, l’iniziativa “A.MA.MI.” per fermare la violenza sulle donne e la violenza di genere. Inoltre, durante l’evento, è stato presentato il nuovo singolo della tribute band Abba the Best i cui ricavati andranno devoluti per buona parte a organizzazioni non lucrative di utilità sociale e no profit.
Stop alla violenza sulle donne
Durante il dibattito presentato dalla showgirl Anna Falchi, il cui argomento principale è quello di dire basta alla violenza sulle donne e dare aiuti concreti alle vittime, sono intervenuti tante personalità illustri come il Vicepresidente del Consiglio della Regione Lazio Cangemi, il Vicepresidente della Commissione Urbanistica alla Regione Lazio Ghera, l’avvocato Cozzoli, Suor Paola, l’allenatrice della Lazio Women Morace e il presidente della S.S. Lazio Lotito.
CANGEMI – Di seguito le parole del Consigliere Cangemi: “Da anni collaboriamo con la Lazio riguardo iniziative di sensibilizzazione (principalmente per il bullismo e il cyberbullismo) ed è una società che ha valori importanti. Questa non deve essere una buona festa, ma una buona vita“.
LOTITO – Ecco poi l’intervento del patron laziale: “Ringrazio in primis chi ci ha dato questa opportunità. Il problema vero è che la differenza tra l’uomo e la bestia la fa la razionalità che frena gli istinti. Dobbiamo educare i giovani al rispetto dei valori. Bisogna avere il rispetto della dignità umana, della persona. Prima c’erano dei punti di riferimento nella società (i maestri a scuola, i preti all’oratorio) che ora sono stati declassati. Così facendo creiamo una popolazione che non si crea nemmeno il problema e attraverso lo sport dobbiamo sopperire questa mancanza. Abbiamo l’onere di formare il fisico ma soprattutto la mente di questi giovani. Spesso dimentichiamo questo elemento, ma la nostra vittoria deve essere quella di avere dei ragazzi che sono modelli di vita civile. La Lazio è la prima società che ha uno psicologo per i ragazzi, ma soprattutto per i genitori che spesse volte sfogano le loro frustrazioni sui ragazzi. Carolina Morace lo sa: abbiamo voluto implementare il settore femminile per far crescere di pari passo maschi e femmine. Ricevo spesso i complimenti per l’educazione dei nostri atleti. Con il calcio si possono abbattere le barriere. Siamo stati sempre vicino alle istituzioni che rappresentano la legalità. Dobbiamo combattere per dare certezza di legalità e di supporto all’essere umano“.