Il Lazio, come tutta l’Italia, è ancora sotto attacco dal Covid-19. Dopo un anno il virus pandemico continua a disturbare le vite dei cittadini costringendo a limitare la loro libertà. Proprio negli ultimi giorni infatti molte regioni sono entrate nuovamente in zona rossa.
Il bollettino odierno pubblicato dalla Regione Lazio, per monitorare i contagi, fa ben sperare anche se qualche voce rimane critica: a fronte degli oltre 39.000 test effettuati (di cui 21.000 circa antigenici), si registrano 1.728 casi positivi (+231 in 24 ore), 20 i decessi (-12 rispetto a ieri) e +1.723 i guariti.
Il commento di D’Amato
L’Assessore alla Sanità regionale Alessio D’Amato ha così commentato i dati di oggi, dando anche nuovi aggiornamenti sulla campagna vaccinale: “Diminuiscono i decessi, mentre aumentano i casi, i ricoveri e le terapie intensive. Il rapporto tra positivi e tamponi è a 10%, ma se consideriamo anche gli antigenici la percentuale è al 4%. I casi a Roma città sono a quota 800. Pronti a riprendere vaccinazioni con Astrazeneca appena ci sarà via libera AIFA. Il piano prevede di riprogrammare in automatico gli utenti con un preavviso di 48 ore presso gli stessi siti vaccinali completando il percorso di recupero in una settimana. Il cittadino riceverà un sms con la data, l’orario e il luogo della vaccinazione che è lo stesso dove si era prenotato“.
Il bollettino di Roma
Nella Capitale i contagi sono in lieve aumento, ma rimangono circoscritti intorno alla quota 800 (850 per la precisione). Il comunicato spiega nel dettaglio: “Nella Asl Roma 1 sono 434 i casi nelle ultime 24h e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Sono ventidue i ricoveri. Nella Asl Roma 2 sono 338 i casi nelle ultime 24h e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Sono centonove i casi su segnalazione del medico di medicina generale. Si registrano quattro decessi di 71, 76, 87 e 88 anni con patologie. Nella Asl Roma 3 sono 78 i casi nelle ultime 24h e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto“.