Morte Guerini, giovedì l’ultimo saluto a Daniel

Daniel Guerini non c’è più, ma per gli amici e i parenti vivrà in eterno. Giovedì alle 12:00 ci sarà la possibilità di dargli l’ultimo saluto. Come riporta Lalaziosiamonoi.it, la cerimonia funebre della giovane promessa della Lazio avverranno settimana prossima presso la Basilica di San Giovanni Bosco.

Il ricordo sul luogo della tragedia

Tante sono le persone rimaste scosse dalla scomparsa del 19enne e per questo hanno voluto portare dei fiori su viale Palmiro Togliatti, luogo dov’è avvenuto l’incidente. Accanto ai fiori è comparso anche uno striscione con su scritto “ciao Guero“, affisso dai tifosi della Lazio, insieme a una maglia firmata da tutti i suoi compagni della Primavera biancoceleste.

Le parole della madre

L’ultima telefonata, Daniel, l’aveva fatta alla mamma Michela verso le 19:30. Poi lo schianto.

La madre ha parlato ieri a Il Messaggero, Il Corriere della Sera e Repubblica per raccontare il suo dolore: “Vorrei salutarlo su un campo da calcio con l’inno della Lazio. Era felice perché era tornato alla Lazio, aveva firmato un contratto di 3 anni. Era unico, non si abbatteva mai. Vorrei che il funerale fosse all’aperto, su un campo da calcio, con tanti palloni bianchi e celesti, con l’inno della Lazio che era la sua seconda famiglia. L’ho chiamato alle 19:30, era appena uscito dagli allenamenti, stava andando a cena da Tiziano. Gli ho detto ‘amore non andare, sei uscito anche ieri, torna a casa. Mi ha detto: ‘Mamma dai, tra un po’ vengo, non ti preoccupare’. Diceva sempre, ‘io come Totti per la Roma, posso diventare la bandiera della Lazio’. Voleva diventare una bandiera della Lazio. Questo era il suo sogno, quello di tutta una famiglia cresciuta in Curva Nord. Ed era così contento di essere tornato a Roma. Incidente? Non so ancora nulla. Sono stata insieme alla mamma di Tiziano (l’amico di Daniel ricoverato in prognosi riservata). Mio nipote è un angelo non è uno scalmanato, è impossibile che corresse. Lui è molto responsabile, è quello che mette quiete e tranquillità tra le persone. Era un ragazzo eccezionale, tutto casa e pallone. Non vedeva l’ora di firmare il contratto con la Lazio, come quello che ha appena siglato Romano Floriani Mussolini, perché per questa squadra voleva essere un simbolo, voleva dare tutto”.

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