Carlo Calenda ha spiegato giorni fa con un tweet che per lui le primarie del centrosinistra sono inopportune in questo momento. A distanza di giorni il leader di Azione non pare aver cambiato idea a riguardo. Durante la trasmissione Start in onda a Sky TG24, Calenda è nuovamente stato critico nei confronti di Enrico Letta. «Dal 12 ottobre le primarie compaiono e scompaiono a seconda della convenienza del PD: compaiono quando mi devono tenere a bada e dire non ti possiamo appoggiare. Scompaiono quando c’è l’ipotesi di condanna della Raggi, di scesa in campo di Zingaretti», ha dichiarato Calenda.
Calenda critico verso Letta
Nel corso della partecipazione a Start, trasmissione di Sky TG24, Carlo Calenda è stato critico vero Enrico Letta. Secondo il leader di azione infatti l’idea di procedere con le primarie non ha molto senso e pare azzardata. Il segretario del PD infatti, secondo Calenda, non sa cosa decidere e allora parla di primarie.
«Adesso ricompaiono, perchè non si sa cosa decidere. È del tutto evidente che in una situazione di questo tipo abbiamo perso cinque mesi, ho tenuto tutto sospeso per non strappare, poi i ras romani del PD hanno candidato Gualtieri ad insaputa di Letta, che manco era arrivato praticamente al Nazareno e adesso si ripropongono le primarie», ha spiegato Calenda.
Il leader di Azione è stanco di parlare e basta, infatti già nella giornata di ieri (lunedì 29 marzo) ha iniziato la sua campagna elettorale. «Io stamattina parto con il programma, non penso che si possa fare altri quattro mesi a parlare solo di primarie, da questo momento in poi io parlo della città. Ci vogliamo sedere con Letta, trovare un ticket, trovare un squadra? Dispostissimo, non sono disposto ad altre perdite di tempo», ha dichiarato Calenda ieri a Sky TG24.
Secondo Carlo Calenda, a questo punto il PD deve decidere cosa fare davvero. I candidati ufficiali per le elezioni comunali di Roma 2021 sono lui e la Raggi. Per questo il PD deve scegliere se appoggiare «la Raggi o me, perchè altri non si sono candidati. Letta deve fare una scelta, se vuole veramente un profilo riformista e di cambiamento oppure se vuole, soprattutto a Roma, andare dietro ad una classe dirigente locale, anche del Partito democratico così come della destra, che questa città l’hanno disintegrata, insieme alla Raggi negli ultimi 5 anni».