Carlo Calenda ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera in cui ha ribadito che le primarie sono un errore. Secondo il leader di Azione, l’idea di Enrico Letta di fare le primarie per decidere chi candidare a sindaco di Roma nelle prossime elezioni comunali è molto sbagliata. Calenda si è candidato a sindaco di Roma da mesi e ha intenzione di andare avanti anche senza l’appoggio del PD. Il politico infatti ha già iniziato la sua campagna elettorale nella Capitale e ha anche ottenuto l’appoggio di Italia Viva, partito politico capeggiato da Matteo Renzi.
Per Carlo Calenda le primarie del centrosinistra sono un errore
Il candidato ufficiale del centrosinistra per le prossime elezioni comunali di Roma non è ancora stato deciso. I romani però troveranno sicuramente il nome di Carlo Calenda quando andranno alle urne il 10 e l’11 ottobre 2021. Il leader di Azione infatti ha deciso di candidarsi anche senza l’appoggio del PD in quanto «secondo me le primarie tra candidati del Pd, perché di questo si tratta, rischiano di essere un grave errore».
Nel corso dell’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Calenda ha parlato di Roma. «Su Roma occorre una grande operazione civica che metta in discussione la classe dirigente dei partiti che l’hanno amministrata, Pd compreso, negli ultimi quindici anni. Intanto io sto andando avanti con la mia campagna: rifiuti, trasporti, verde»
Calenda ha poi spiegato che «sono più che aperto a sedermi e a discutere di come costruire la squadra, ma non voglio perdere tempo in polemiche tutte interne alla sinistra che non fanno bene a Roma».
Ancora non si conosce la decisione del PD riguardo il suo appoggio a Calenda come candidato. «Letta non ha sciolto né in un senso né in un altro», ha spiegato il leader di Azione. «Se la classe dirigente del PD resta quella che è, e si schiera contro ogni rinnovamento, allora sono io a non volere che mi appoggi perché così anche se diventassi sindaco non riuscirei a governare», ha consluso Calenda.
Di recente Carlo Calenda aveva scritto sul suo profilo Twitter che «Ho presentato un piano per risolvere la questione dei rifiuti. Altri programmi non ne ho visti. Mai preteso che il PD mi appoggi. Ho cercato una convergenza com’era doveroso. I voti li chiederò ai cittadini romani. Calma e rispetto». Il leader di azione aveva poi continuato dicendo che «Il Pd ci mette i voti è una delle espressioni più brutte e tristi che mi sia capitato di sentire. I voti li mettono i cittadini. E questa idea che si possa far fare loro tutto quello che decidono classi dirigenti, specialmente a Roma, usurate e prive di ideali sarà perdente».