Le forze dell’ordine hanno formato una barriera umana e hanno evitato l’occupazione del casello di Orte sull’A1.
La protesta dei trattori, come è stata ormai soprannominata, ha radici profonde. Da una parte c’è la richiesta di maggiori sussidi e sostegno al Made in Italy, dall’altro la richiesta del ripristino dell’Irpef agricola, visto che nell’ultima Legge di Bilancio non è stata confermata l’esenzione dell’Irpef per gli agricoltori.
La protesta dei trattori arriva a Orte: traffico in tilt
Lo avevano annunciato e ormai la strada verso la capitale è in dirittura d’arrivo. “La prossima settimana saremo a Roma” aveva detto nei giorni scorsi Antonio Monfeli, coordinatore del presidio degli agricoltori. Questa mattina i manifestanti, con mezzi e balle di fieno, hanno tentato di bloccare l’autostrada A1, all’altezza del casello di Orte, nel Viterbese.
Una protesta pacifica la loro, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Gli agenti della mobile si sono schierati nel mezzo del casello e hanno bloccato i trattori. In mezzo all’autostrada è stata lanciata una balla di fieno da oltre 200 chili, che è stata poi rimossa. Si sono registrati attimi di forte tensione, ma – almeno per il momento – la situazione sembra essere ritornata alla normalità.
La prossima settimana gli agricoltori si muoveranno verso Roma, con tempi e modalità che non sono stati ancora decisi. L’obiettivo è un incontro con la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. La protesta dei trattori, come è stata ormai soprannominata, nasce da una duplice richiesta da parte dei manifestanti. Da una parte c’è la necessità di maggiori sussidi e sostegno al Made in Italy, quindi niente farine di insetti o carne sintetica. Dall’altro la richiesta dell’Irpef (Imposta sul reddito delle persone fisiche) agricola, poiché nell’ultima Legge di Bilancio non è stata confermata l’esenzione di questa imposta per gli agricoltori.